Triple stash and Bla Bla Bla

Posted on
Il post di oggi nella mia testa è iniziato come una lamentela ma fortunatamente si è trasformato in qualcosa di un po’ più produttivo, ora vediamo se riesco a tradurlo anche a voi per come si è evoluto nel mio cervello nel corso di questi mesi.
Quando studiavo a Milano avevo i miei prodotti a casa a Bergamo e quelli a Milano.
Ora mi sono trasferita a Lugano, ho lasciato qualcosa a Bergamo e -nuova variabile, come se non fossi già sufficientemente stressata dall’avere i miei rossetti divisi in più case- e qualcosa anche a casa di Riccardo.

On Loneliness

Posted on

Qualche tempo fa ho fatto un post sulle relazioni a distanza e su come sopravvivere.
Ecco, avrei dovuto specificare che al momento quasi tutte le mie relazioni sono a distanza.
A Lugano ho fortunatamente mio fratello, lavoriamo insieme e stiamo a stretto contatto. Per questo sono fortunata, abbiamo un bel rapporto e siamo molto uniti.
Non ho bisogno di compagnie chiassose di amici per stare bene, nè di supporto costante da parte dei miei genitori, sono indipendente e so vivere da sola cavandomela discretamente da anni.
So che sono a una telefonata di distanza e che con FaceTime ci vediamo spesso, Bergamo è a solo un paio d’ore di treno. 
Il weekend posso vedere i miei amici quando torno a casa, in due giorni ci possiamo vedere e fare millemila cose.
Però.
 

Quick Talk: Aliexpress Feedback pt. III

Posted on
Sì, un altro post sugli ordini di Aliexpress.
Finiranno? Chi lo sa!
Intanto vi sbatto come primo oggetto una maglietta che fa pubblicità alla campagna presidenziale di Kanye.
Slogan cretini a parte, il cotone è sorprendentemente morbido: non me l’aspettavo proprio.
Ho comprato magliette personalizzate su Etsy per cifre decisamente più alte e il tessuto è molto più scadente.

My five fave feelings.

Posted on
È domenica e io incredibilmente sono a casa e non al lavoro.

Mi sono quasi dimenticata di com’è rilassarsi, non avere mille cose da fare, non arrivare a fine giornata esausta e senza forze.
Ho fatto una lavatrice -il mio passatempo preferito come sapete se mi seguite su instagram stories-, ho pranzato con calma, ho lavato i pennelli, ho fatto le foto per il post sui brow pot di Nabla, ho guardato un episodio di Luke Cage su Netflix.
Count your blessings.
Non moltissimo tempo fa parlando con qualcuno di alcune delle cose brutte che mi sono successe ultimamente mi è stato chiesto come facessi ad andare avanti con tutte quelle sfighe e con tanta tragedia inevitabile.
Eppure.
Io odio Pollyanna, penso di aver buttato il libro quando ero piccola ma già consapevole che una vita facile non era esattamente nel mio destino e in quello della mia famiglia.
Però, che io lo voglia ammettere o meno, proprio come lei cerco sempre il lato positivo.
Ci sono delle cose che mi rendono sempre felice, delle sensazioni che mi basta provare per qualche secondo per riempirmi di gioia per ore.
In questo post senza grande senso vi parlo dei miei cinque sentimenti preferiti.

Non Beauty Favorites, september edition.

Posted on
Continuo a scrivere i titoli dei post in inglese anche se ormai scrivo in italiano, forse dovrei smettere.
Da quando ho ripreso a scrivere ho iniziato a parlare anche di altro oltre al beauty e quindi eccoci, oggi parliamo anche dei miei preferiti non cosmetici.
Non mi scuserò per la digressione dal tema principale del blog, mi sono accorta che vi piacciono anche più dei post strettamente di makeup.
A proposito, se avete qualche consiglio/suggerimento su post diversi sono pronta a tutto.

Lately: music, food, tv shows.

Posted on
Oggi un post di chiacchiere in cui parliamo di tutte le cose che sto amando ultimamente.
Film, libri, cibo.
So che vi piacciono tanto questi post in cui parlo a vanvera e mi piace tanto scambiare consigli e opinioni con voi.
Potrebbe venire un pochino lungo, spero di non annoiarvi eccessivamente.

Self care and Bla Bla Bla.

Posted on
Continuano i post molto poco makeup ma molto drama.
Spero che questa deriva non vi dispiaccia troppo, ho sempre inserito qualche post extra beauty e ultimamente ho tanti argomenti in testa di cui vorrei parlare, spero non risulti troppo noioso.
Qualche post fa accennavo a come io abbia iniziato a prendermi cura di me non solo con la crema viso e la maschera per i capelli.
Mi è stato chiesto di affrontare l’argomento più nel dettaglio e quindi eccomi qua.

Diary of an Over-Contoured Girl: Part I.

Posted on
Today’s post is the first of a long string of posts that’s going to be on the blog at least once a month.
We’re talking about contouring.
Do you remember my brows posts? Well, this is going to be somewhat similar, with a first post in which I share what I’ve learnt about contouring and then other posts in which I review products and so on.
So let’s start talking about the magical art of contouring.


Ho avuto l’idea per questa nuova serie di post ben prima del famigerato post di Clio sul contouring pesante e sul trucco pesante all’americana, alla Kim Kardashian (ti amo Kim).
 


Il mio post era praticamente finito, era sulla stregua di questo sulle sopracciglia. Quando però ho letto quel post -e i tanti commenti sui social scaturiti da esso- ho voluto aggiungere due -o duecento- parole in più.
 


A me truccarmi piace tanto.
 


Non sono bravissima ma mi piace, mi piace potermi migliorare e piacermi di più quando mi guardo allo specchio.
 


Mi piace quando una persona che mi piace apprezza il mio rossetto o quello che è.
 


Non mi piace quando qualcuno -fidanzati vari ed eventuali, amici, parenti- mi dice che sono *troppo* truccata, che è *troppo* pesante.
 


Non mi trucco solo per piacere a qualcuno ma soprattutto per piacere a me stessa e perché giocare con i pennelli è prima di tutto un piacere per me stessa.
 


Anche perché, diciamocelo, è veramente impossibile essere apprezzati da tutti.
 


Io non amo tutti i trucchi che vedo: ce ne sono alcuni che mi fanno pensare “truccata così mai nella vita”. E sono abbastanza convinta che nessuno apprezzi ogni singolo trucco visto in giro, non prendiamoci in giro e non siamo ipocrite -cosa che come ho visto riesce parecchio bene-.
 


Però sono anche assolutamente convinta che non a tutti piaccia come mi trucco io -ci sarà qualcuno a cui piace? CHI LO SA-, come è normale che sia.
 


Questo mi impedisce di sbattermi chili di terra in faccia? Di mettere rossetti scurissimi per andare all’Esselunga? No, decisamente no.
 


Io non sono una persona super sicura di sè, anzi. Però per quanto possa essere piena di insicurezze non riesco a farmi buttare così tanto giù pensando che a qualcuno non piace quello che faccio.
 


Quindi, il succo del discorso è: chissenefrega.
 


Davvero, non prendetevela né con Clio (che a me piaceva tantissimo prima ma ormai è un accumulo di poca professionalità e luoghi comuni) né con chi è d’accordo con lei.
 


Non penso ne valga la pena, preoccupiamoci di cose che davvero non vanno in noi -tipo: il mio taglio di capelli. Perché non mi sono ancora ricresciuti?- e cambiamo quelle che vogliamo davvero cambiare.
 


Dopo tutto questo discorso mi sento meglio e posso iniziare a parlare di quella meravigliosa arte magica che è il contouring.
 


Let’s talk brows.

Posted on
This week is going to be eyebrows themed and I couldn’t be happier.

 


The first post is going to be a blabbering one, I want to tell you everything about the subject before I go into details about the products I’m loving lately.
 


Ready? Let’s go.
 


Questa settimana parliamo solo di sopracciglia e sono felice!
 


Il primo post è arrivato un bel po’ in ritardo rispetto al solito ma ieri proprio non ero proprio  dell’umore giusto per scrivere e ho preferito aspettare un po’, mi perdonate?
 


Quello di oggi è un post introduttivo sull’argomento -ovviamente niente di serio, non sono così presuntuosa da pensare di essere in grado di insegnare niente a nessuno in questo campo- e mercoledì e venerdì vi recensisco due prodotti con cui mi trovo veramente molto bene.
 


Mi è stato chiesto sia sulla pagina che in privato qualche consiglio ma insomma, ricordatevi che tengo un blog di beauty per sbaglio, probabilmente dovrei aprirne uno di cucina.
 


Ma non so cucinare. Che vita grama.
 


Pronti? Partiamo!