Palermo: Eat, Drink.

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Sto scrivendo in un momento di particolare sconforto e per tirarmi su ho pensato di parlare di cose belle. Guardare foto dei bei posti, pensare a momenti che mi hanno fatta stare bene.
Ho passato lo scorso weekend a Palermo, una mini fuga programmata da tempo. Fino all’ultimo non sapevo se fosse prudente partire e la risposta è che no, non penso lo sia stato al cento per cento. Penso non sia prudente nemmeno dover uscire di casa per lavorare, prendere il bus, il treno per spostarmi. Cerco di stare più attenta possibile, ho sempre la mascherina, mi lavo le mani alla nausea. Sono stata attenta anche mentre ero via e non ho fatto bagni di folla. Ho visto però una delle amiche più importanti per me e suo marito (che strano mi fa ancora scrivere MARITO!) e sono estremamente felice di essermi presa questi tre giorni di respiro prima di un altro periodo che sarà sicuramente molto incerto.
Non ho grandi consigli da darvi su Palermo, ahimè. Ho fatto una vacanza all’insegna del cibo e poco altro, ho dormito bene, ho lavorato un po’ chiedendomi come sarebbe se potessi fare realmente smart working in un posto in cui sto bene e che non odio.
Vi parlo di alcuni posti dove ho mangiato, sperando di darvi qualche spunto per il futuro.
Sono stata diverse volte da Quattro Venti Comfort Food e ogni volta mi piace più di quella precedente. L’atmosfera è veramente piacevole e gli interni curati in ogni dettaglio. Rispetto al passato è stata introdotta la nuova formula Quattrosorsi e Quattromorsi, per un menù aperitivo abbinato a una bella selezione di gin.
Io onestamente spero solo che il tonnarello allo sfincione bagherese con la tuma fusa non venga mai tolto dal menù perché appena potrò tornarci spero di ritrovarlo e mangiarne mezzo chilo.
  
Palermo è sempre meravigliosa, è tra le città italiane che mi piace di più.

 

E mi piacciono le panelle, da morire. Negli anni le ho provate in diversi posti e anche mia mamma si è avventurata a farle qualche volte ma mangiarle lì è sempre l’idea migliore. Altre cose che mi piacciono? Le arancine. Sì, a Palermo è femmina, me lo ricordo. Questa volta l’ho mangiata Da Davide, non mangiando carne nella variante salmone, pistacchi e mozzarella. Buonissima.

 

Anche Irene mi piace moltissimo anche se io non piaccio per niente a lei. Avete mai visto una gatta così sexy e con degli occhi così belli? Io penso di no.

 

La pasticceria Boscogrande è stata una delle scoperte migliori di questi giorni a Palermo. Non è stata realmente una scoperta, sono stata indirizzata lì da Elena o non l’avrei mai trovata da sola. La trovate in via Sammartino 40 e tra la signora che sembra un po’ la nonna di tutti noi e le mini torte Savoia sono sicura che vi troverete a vostro agio. Ho portato un paio di vassoi con alcuni dei loro biscotti e paste di mandorla a Bergamo e Lugano e sono stati super apprezzati da tutti, medito un ordine telefonico se possibile perché sento di non poter vivere senza queste meraviglie ancora a lungo.
La Drogheria del Buongusto probabilmente non è il posto più tradizionalmente palermitano che esista ma io ci sono molto affezionata per vari motivi che spiegati ad alta voce probabilmente mi farebbero sembrare pazza.
Ci ho mangiato un panino bottarga, macco di fave e zucchine che era la fine del mondo e vorrei molto farci un aperitivo con troppo champagne e senza mascherina sul tavolo.
La domenica l’ho passata in uno dei modi migliori che potessi desiderare, a visitare l’azienda agricola bio La Chiusa a Montevago. Tra l’olio fatto il giorno prima, una selezione di vini fantastica e terreni dove era possibile camminare facendo finta che non fosse successo nulla almeno per un po’ è stata un’esperienza meravigliosa. Spero davvero di poterci tornare una volta stabilizzata la situazione perché è una meraviglia.

 

 

 

E ci sono tanti cagnolini bellissimi.

Uno dei posti dove ero curiosa di andare era il bistrot di Cotti in Fragranza. Cotti in fragranza è un progetto bello, che si realizza in un laboratorio per la preparazione di prodotti da forno all’interno di un carcere minorile. Il bistrot è un posto meraviglioso, immerso nel verde. Soprattutto ha dei prodotti da forno meravigliosi con cui fare colazione, sogno ancora quelle ciambelline fritte.

Ho tutta una lista di cose da fare post pandemia e ci sono veramente tantissimi posti nuovi dove vorrei andare ma sicuramente tornare a Palermo per l’ennesima volta è nella lista.

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