My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: La mia routine dei sogni

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Questo è un periodo di MERDA.
Sono stufa di leggere e scrivere periodo delicato, momento difficile, giorno complessi. La verità è che questo periodo fa schifo, per alcuni più e per alcuni meno.
Io sono in una condizione di privilegio enorme eppure mi fa S C H I F O.
Detto ciò, dobbiamo affrontarlo in qualche modo giusto? Uno dei metodi più suggeriti da gente che ne capisce più di me è quello di creare una routine e di rispettarla.
Non è detto che funzioni per tutti ma io sono già normalmente una creatura molto noiosa e abitudinaria e sì, per me è una manna dal cielo.

Quindi, piccoli e grandi gesti ripetuti che insieme mi danno uno schema ben preciso. Mi piacciono tutti? No. Ci sono parti della mia routine di prima che mi mancano moltissimo e nuove abitudini che mi fanno schifo (tipo guardare ogni giorno la conferenza della protezione civile).

Non posso però negare che tra queste nuove azioni ce ne siano alcune che non mi dispiacerebbe troppo portarmi nel futuro post quarantena, apocalisse, mare di melma.
Quindi oggi gioco a fare finta, a fare finta di avere una vita in cui posso avere una routine ideale che verosimilmente non avrò mai perché alcune buone abitudini le perderò con il tempo però sognare non costa nulla.
Vorrei continuare ad alzarmi presto ed allenarmi subito al mattino. Non c’è niente da fare, per mme è il momento migliore della giornata per fare movimento fisico, se penso ai mesi in cui facevo dure ore di tapis roulant alle dieci di sera mi sento male. Mi piacerebbe continuare a fare colazione con calma perché normalmente ho sempre così ansia di arrivare in ritardo (sono sempre sempre sempre in anticipo) che mi mangio una barretta proteica in dodici secondi e non va bene.
Voglio ricominciare a fare una passeggiata al parco ogni giorno. Non importa in quale città vivrò, c’è sempre un parco vicino a casa. Voglio pranzare tenendo il telefono lontano. Quando ero ancora a Lugano lo tenevo sempre attaccato perché avevo ansia che potesse succedere qualcosa ai miei, ora che sono con loro mi concentro sulla conversazione sul cibo ed è decisamente molto meglio.
Voglio tornare a bere il caffè al bar dopo pranzo perché è uno dei rituali che mi piace di più, anche quando non è buonissimo.
Voglio “obbligarmi” a dire di sì a -quasi- ogni uscita perché anche se mi sembra di non aver voglia di vedere nessuno poi sto bene.
Voglio concedermi un massaggio più spesso perché a cosa servono i soldi se non a farsi coccolare a pagamento.
Voglio continuare a leggere molto ma questa è una costante della mia vita già da sempre se non in un periodo bruttissimo, non dovrei fare fatica. Mi piacerebbe tornare a guidare più spesso, nonostante io non sia una pilota provetta ma mi sono resa conto che mi è mancato e vorrei ricominciare a farlo.
Io ho la presunzione di essere una persona capace di apprezzare quel che c’è di piccolo ma soprattutto di esserlo già da anni, anche senza quarantena.
Prometto però di impegnarmi per essere ancora più grata per quello che ho, ogni giorno.

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