Diario di quest’estate: giorno 3,4,5.

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Tappa due: Puglia.

E come si fa a raccontarla tutta, la Puglia?

Qui c’è una famiglia che per me è casa. Una di quelle presenze che ti fanno sentire abbracciata anche a chilometri di distanza — e quindi immaginate ora, che ci siamo potuti vivere un po’ di tempo insieme. Quelle relazioni rare, che bastano pochi sguardi per capirsi e pochi minuti per sentirsi di nuovo a proprio agio, come se non ci si fosse mai lasciati. Vito, non so se leggerai mai queste parole ma sappi che averti nella mia vita è una delle fortune più grandi che ho.

Il Sud, per me, è sempre un miscuglio forte di emozioni.

Un insieme che non riesco mai a separare bene, che si muove tutto insieme: gratitudine, malinconia, tenerezza, nostalgia. È anche il posto dove mi ricordo, ogni volta, che la #vitalenta è bella su Instagram, certo — ma la realtà è molto più sfaccettata. Più vera. Più dura, a volte. Anche dietro al set fotografico perfetto, spesso si corre, si suda, si fa fatica. Ci sono delle realtà difficili e dolorose che è più facile ignorare e non dico che siamo obbligati a vedere tutto l’insieme ogni volta che ci facciamo un weekend via però ecco, forse uj po’ di consapevolezza non guasterebbe.

E poi, ovviamente, i luoghi comuni più belli del mondo: le orecchiette fatte in casa, il caffè leccese che andrebbe brevettato come conforto universale, il sole che sembra sempre troppo e invece è giusto perché il problema non è il caldo ma l’umidità e lì proprio non c’è umidità ma anzi un vento che asciuga e fa star bene.

Abbiamo dormito a Torre Colimena, che sembra uscita da un film — di quelli che ti viene voglia di riguardare ogni volta che la vita ti sembra troppo rumorosa, tra le vie tutte bianche e i gatti che sonnecchiano sui muri.

Siamo stati ad Avetrana, ospiti della famiglia Mancini, che ha un negozio di prelibatezze dove ogni cosa sa di amore, se mi seguite da un po’ sicuramente li ricorderete.

E siamo passati da Lecce, che è di una bellezza incredibile. Barocca, elegante, viva.

Abbiamo pranzato da Liberrima, una libreria con cucina che è un posto da segnarsi, se non lo conoscete già.

Grazie, Puglia. Sei bella.

Ma più di tutto: sei piena.

Andiamo verso la terza tappa!

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