Books: Lo Stretto Necessario (storie: alcune vere e altre invece no)

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Se mi seguite su instagram sapete già di cosa parla il post di oggi.
La persona con cui condivido gran parte della mia vita (spero per più tempo possibile, finché sopporta la mia ossessione per le lavatrici insomma) ha scritto dei racconti, racchiusi in un libro che si chiama Lo Stretto Necessario.
Dei racconti che per me sono davvero belli, strazianti ma belli.
Giovedì scorso è partita una campagna di crowdfunding su Bookabook, piattaforma che prevede l’arrivo a 200 preordini per la pubblicazione del libro.
Diverse persone che mi seguono l’hanno acquistato sulla fiducia e ne sono eternamente grata. Sulla pagina del crowdfunding c’è anche un estratto del libro, uno dei miei racconti preferiti.
Ho pensato però di far parlare lui, perché vi ho detto “comprate!” ma vorrei che lo faceste perché davvero vi sentite attratti da quello che c’è in quelle pagine.
Faccio parlare Alessandro, facendogli delle domande che penso possano aiutarvi a saperne qualcosa di più.
Ma prima, ve l’ho detto che c’è una playlist con un brano per ogni racconto? La trovate qui. E i brani li ho scelto io!
 
 
Quali sono i tuoi autori preferiti?
 
Questa potrebbe essere la domanda tipo “preferisci il vino bianco o rosso” quindi ti cito quelli che davvero amo alla follia: Ellis, Vonnegut, Roth, Amado, Marquez. Tra gli italiani impazzisco per Valerio Evangelisti, Pier Vittorio Tondelli ed ho apprezzato tantissimo il primo Andrea De Carlo. 
 
Il libro che avresti voluto scrivere tu?
 
Qui rispondo senza indugi: Pastorale Americana, “Lo svedese” rimane uno dei miei personaggi letterari del cuore. 
 
 
Chi vorresti che leggesse Lo Stretto Necessario?
 
Mi piacerebbe lo leggessero anzitutto le persone che, insieme a me, hanno vissuto alcune delle storie che ho raccontato e poi tutti quelli a cui durante l’infanzia è mancato qualcosa e si sono chiesti per anni cosa fosse senza trovare una risposta.
 
Qual è stata la parte più bella del processo di scrittura?
 
 
Il ricordo. Sicuramente il ricordo. In alcuni momenti sono riuscito a rivivere le storie proprio mentre scrivevo, ne ricordavo le sfumature, i profumi, la tensione. E poi, riallacciandomi alla risposta precedente: capire cosa mi è davvero mancato. Ne ho avuto la netta percezione rigo dopo rigo. 
 
 
Ancora grazie se avrete voglia di sostenere questo sogno e se l’avete già fatto!

2 Comments

  1. Beatrice says:

    Il progetto è bellissimo e si vede che ti appassiona un sacco. Corro a leggere l'estratto e mi cerco anche la canzone, che sono curiosissma 😉

    1. S. says:

      Grazie, davvero <3

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