Read in case of crisis: 5 tips to face your worst day.

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Io penso di essere una delle persone più fortunate e sfortunate al mondo.
Sfortunata perché se penso a tutte le cose brutte che mi sono successe e le metto in fila mi sento male e mi faccio anche un po’ pena da sola.
Fortunata perché mi sono successe anche un sacco di cose favolose e per cui sono incredibilmente grata a qualsiasi divinità abbia deciso di proteggermi -sono piuttosto convinta che sia tu, Ganesha-.
In ogni caso, questo ultimo periodo non è esattamente facile per me.
Mi sono capitati piccoli bellissimi miracoli quotidiani ma anche qualche imprevisto che mi ha portata a lavorare circa sedici ore al giorno senza pause. Non mi lamento quanto potrei, preferisco avere giornate pienissime e pesanti fisicamente ma qualche brutta preoccupazione in meno.
Ecco, il post di oggi contiene qualche consiglio per affrontare al meglio le giornate che sembrano non finire mai.

embrace it
 
Io mi lamento tantissimo delle cose stupide. Se sono in macchina senza acqua per un viaggio di un’ora e mezza faccio scenate terribili, chiedete a mio fratello.
Quando però c’è una situazione veramente difficile ecco, lamentarsi serve fino a un certo punto.
È uno schifo, lo so. Però è il vostro schifo, accettatelo e cercate il modo per sopravviverci fino a quando non passerà.
Non è una cosa per niente facile ma, almeno secondo la mia esperienza personale in tragedie e psicodrammi, è molto peggio passare le giornate a chiedersi “Perché a me? Perché ancora a me? Perché sempre a me?”.
be organised
 
Ok, giornate infinite e piene di eventi e compiti spesso molto poco facili da affrontare. Io mi facevo facilmente sopraffare dalla mole di cose di cui sono composte le mie giornate, specialmente quando le cose non vanno esattamente come auspicato.
Quindi: organizzazione. Io divento leggermente maniacale con le liste -ho un ottimo quadernino con i fenicotteri dedicato, vale la pena sfruttarlo- e divido ogni parte della mia giornata con le cose che devo fare.
Al momento ho veramente poco tempo libero, forse un’ora prima di collassare a letto quando sono particolarmente fortunata. Organizzando al meglio tutto il resto del tempo però posso davvero godermi quell’ora sul balcone e non impanicarmi riflettendo su tutto ciò che avrei dovuto fare ma che non sono riuscita a portare a termine per colpa della mia disorganizzazione.
Liste, agenda, calendario di iPhone, post it. Potete farcela, io non ero esattamente una donna precisa ma ultimamente sto ricevendo tanti complimenti per l’organizzazione anche in ambito lavorativo: una grande soddisfazione per una che prima a malapena riusciva a pianificare la spesa.
Quella continuo a non pianificarla perché non la faccio ma questa è un’altra storia.
 
be shallow
 
Io potenzialmente potrei essere la donna più sciatta dell’universo in momenti di crisi. Non mi viene spontaneo prendermi cura di me o delle mie cose quando sto male.
Vorrei uscire brutta e struccata e lasciare che nel lavandino si accumulino i bicchieri del vino.
Però mi sforzo.
Mi sforzo la mattina di truccarmi anche se sono le 5:30 e il pensiero di farmi un contouring che duri fino a sera mi fa venire un po’ di nausea. Mi sforzo di mettere i vestiti da lavare nella bellissima cesta per i panni made in Aliexpress e non di lasciarli sul pavimento del bagno.
Non lo faccio -solo- per non spaventare i clienti con le mie occhiaie e il colorito grigiastro da mancanza di sonno o chi viene a casa mia con un cumulo di vestiti neri all’ingresso.
Lo faccio perché vedermi carina e non un cesso mi fa stare meglio, perché tornare a casa e trovarla in ordine è molto più bello di doversi rinchiudere in camera per evitare il casino in cucina.
Quindi sì, trovate la forza di essere almeno un po’ superficiali.
let others help
 
Io odio chiedere aiuto agli altri. Non mi piace, anche quando so che oggettivamente da sola non ce la faccio.
Però sto imparando, se non a chiederlo, quantomeno ad accettarlo se mi viene offerto.
Non c’è nessuna medaglia per il martirio quotidiano, non serve che vi facciate carico di ogni pena da soli.
Se qualcuno che vi vuole bene vuole aiutarvi lasciateglielo fare, serve a voi e a loro.
don’t be organised

 


Questo consiglio non è mio, mi è stato dato e l’ho seguito con fantastici risultati finali.
 


A un certo punto le giornate infernali vi daranno tregua, anche solo per dodici lunghe meritate ore.
 


Ecco, io ho un problema con quest’evenienza. Se ho tempo libero mi sento in dovere di fare altre cose.
 


In dovere di fare foto per il blog, di andare a correre -sto avendo problemi ad allenarmi ultimamente per questioni di orari e se mi seguite da un po’ potete immaginare che non sono serenissima ma neanche isterica come un tempo-, di fare lavatrici.
 


Mi è stato detto che no, non sono obbligata. Che posso stare sedici ore a letto -e guardare tre serie tv: un post netflix lo facciamo?- e che non cadrà il mondo.
 


Che un po’ di sana anarchia a volte ci vuole, cosa che in realtà già dovrei ricordarmi da sola dato il mio ultimo tatuaggio.
 

 


E questo è tutto. Altri consigli sono un bicchiere di Zacapa una volta a settimana, vi faccio il post sugli alcolici del cuore che su instagram mi è stato chiesto a gran voce vi avviso, un pianto liberatorio e qualsiasi cosa vi faccia sfogare almeno un po’. E un mio abbraccio fortissimo che superiamo anche questa.
 

18 Comments

  1. Gliuppina says:

    Non sai quanto mi serviva un post del genere in questo periodo. Mi sento sopraffatta da tutte le cose che devo fare e non vedo una luce in fondo al tunnel, ma solo leggere questi consigli mi fa stare meglio.
    Tu sei una delle persone più forti che conosca e per la quale desidero solo un mondo perfetto, spero che il mare di sfighe si plachi prima o poi, ecco.
    <3

    1. S. says:

      Ce la facciamo ce la facciamo ce la facciamo

  2. Beatrice says:

    Questo post parla alla mia anima -nera- e mi viene un po' da piangere adesso. Mi tatuerò tutto il punto 4 addosso, Angelina style. Vorrei che fossi qui vicino a me per acchiapparti ed abbracciarti forte. Tieni duro, Esse. Dai che ce la facciamo. <3

    1. S. says:

      Abbracci, ci siamo già dette tutto.

  3. Isabella says:

    Tesoro quanto ti capisco. Grazie per questo post. Ti abbraccio forte.

    1. S. says:

      Ma a te <3

  4. Paola says:

    Bellissimo post, lo sottoscrivo dalla prima all'ultima parola. ❤️❤️❤️

    1. S. says:

      Un bacio grande.

  5. Sara fatina says:

    Per me i consigli più difficili sono gli ultimi due… io sono una che pretende di fare tutto da sola e non si fida di nessuno e in più quando non faccio nulla mi sento inconcludente! 😀

    1. S. says:

      Ti capisco, oh se ti capisco!

  6. Aru says:

    Quanto hai ragione….Mi ci rivedo in quello che hai scritto…Ultimamente è più dura del solito, quindi ti capisco, per cui grazie per questo post! Stay Strong! ^-^
    baci

    1. S. says:

      Sempre baby!

  7. Irresponsible Heroine says:

    Sto vivendo una situazione opposta alla tua, nel senso che sono in quel limbo tra la laurea e l'inizio di cose nuove (sperando che inizino, ahahahah –> è una risata isterica), quindi ho un po' troppo tempo libero. Sì, mi sono presa la certificazione di inglese, sto studiando per un concorso, ma insomma. Tanto tempo libero che mi porta a pensare e farmi più paranoie di quelle che già mi faccio di solito.
    Ma ho la fortuna di avere una famiglia che mi dà una scrollata "buona" quando serve, e un'ottima migliore amica. Ogni tanto mi faccio un bel pianto (di solito per cose cretine, tipo che l'altro giorno non volevo guidare perchè odio farlo) e vado avanti 😀
    Ti mando un abbraccio e mille bacini ♥

    1. S. says:

      Tesoro, spero tanto che tu trova un sacco da fare a brevissimo <3 capisco la paranoia, davvero. Anche io odio guidare, solidarietà!
      Un abbraccio forte a te, andrà meglio.

  8. Kitty-the-cat says:

    Un abbraccio anche a te <3
    anch'io mi lamento più per le stupidaggini, il resto lo incasso/sto incassando a testa bassa e sguardo dritto, ci verranno delle spalle fortissime 🙂

    1. S. says:

      Ah, quello sicuramente sì <3

  9. Daniela S. says:

    Come prima cosa, un abbraccio virtuale fortissimo e tanti cuori Dramina! <3 <3
    Mi sento banale e scontata, ma alla veneranda età di quasi 34 anni (ho avuto un attacco di panico a scrivere l'età, ahaha) ho capito che davvero "quello che non ammazza , fortifica"…quello che sembra il periodo più buio è quello che poi ti rende migliore di ciò che eri prima e che ti farà dire "sono fiera di me per tutto ciò che ho superato".
    Il mio problema più grosso sono le crisi di ansia, tendo a non dire mai di no e mi faccio carico dei problemi delle persone a me care, però poi mi ritrovo ad avere sempre il respiro che si spezza o ad avere gli incubi =_=' …quindi grazie per questi consigli, io devo assolutamente imparare ad essere più organizzata e a staccare la spina quando serve!:)

  10. Unknown says:

    Ok, questo me lo stampo e lo appendo in camera…. una mini-guida da rileggere nei casi di emergenza (o ogni giorno nell'ultimo periodo).

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