Body Talk+Tuesday confessions

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A me piace rileggere i libri, da sempre. In mia difesa leggo veramente veloce e quindi non mi sento troppo in colpa.
Però ultimamente ho decisamente meno tempo e quindi tendo a rileggere meno.
Qualche giorno fa però stavo tornando da Milano in treno e guardavo i titoli sul kindle, mi è venuta voglia di rileggere It was me all along, di Andie Mitchell.
L’ho ridivorato, esattamente come la prima volta in cui l’ho letto.


Il post di oggi però non parla del libro, non tanto almeno.
Andie Mitchell ha un blog che parla di cibo, healthy e meno. Blog in cui parla anche del suo percorso in cui ha perso tanti, tanti, tanti chili.
Ha un feed instagram bellissimo, in cui potrei perdere ore.
Il suo libro è il racconto, prima di tutto, della sua vita. Condivide i suoi dolori, la perdita del padre, la relazione on/off con il suo ragazzo. E racconta del suo rapporto con il cibo, di come sia arrivata a perdere tutti quei chili. 
Quando ho letto questo libro la prima volta l’ho letto quando non avevo nessun tipo di intenzione di stare a dieta. Mi piacciono le storie delle persone, mi sono sentita coinvolta a livello umano e bom.
Mentre lo ri-leggevo mi sono fermata qualche secondo di più sul pezzo nella foto che ho messo.
Dice circa così “la magrezza che avevo raggiunto andava di pari passo con la sua personale offesa. Era la paura di riacquistare ogni chilo, di dimostrare di essere solo un fallimento, che mi tormentavano”.
E mi sono pericolosamente rivista in quelle parole.
Il mio percorso di alimentazione e allenamento ve l’ho raccontato in diversi post, sempre in chiave più positiva possibile senza mai negare però le mie difficoltà.
Quando sono tornata da Cabo però ho avuto un momento abbastanza difficile e ho pensato che se è facile parlare di motivazione, di quanto è bello allenarsi è mangiar bene sebbene sia più difficile parlare dei momenti di fatica e dubbio potrebbe forse essere più utile.
Non mi piace piangermi addosso, mai. Odio chi fa di  stesso un martire senza motivo, è più forte di me.
Dicevo.
Ho di nuovo avuto dei giorni in cui non sono riuscita ad allenarmi, ho avuto dei giorni in cui ho mangiato di più.
Lavorando una marea di ore è stato veramente difficile trovare il tempo per farlo, sebbene io faccia della cura di me una priorità nella mia vita -dopo lavoro e famiglia, ecco-. E no mamma, anche se sto tante ore in piedi al lavoro e corro tra i tavoli non è la stessa cosa.
Senza contare che allenarmi per me non è solo sentirmi bene fisicamente ma anche mentalmente, al punto di aver cambiato totalmente la mia prospettiva su diversi aspetti della mia vita e di quella degli altri. Questa però è una storia per un altro post.
Ho un’alimentazione molto sana, forse troppo. Basta che mangi qualcosa che nella mia testa potrebbe  non andar bene e mi faccio spesso divorare dai sensi di colpa.
Preferisco tante volte quindi privarmi delle cose che mi piacciono e basta piuttosto che starci male dopo, atteggiamento che in ogni caso riconosco come non esattamente sano ecco.
Quando ora sgarro non mangio mai le quantità che mangiavo quando avevo un’alimentazione totalmente sballata come pre dieta, però mi basta per sentirmi male anche quasi fisicamente.
Mi alleno meno e mi sento subito iper molliccia, mi stringono dei pantaloncini che l’anno scorso erano perfetti e vado in panico.
Ecco, non va bene.
Quando permetto che cose così piccole mi rovinino la giornata e l’umore mi sento davvero tanto tanto stupida.
Mi sento stupida perché non mi faccio abbattere da cose ben più grandi e rilevanti di questi dettagli di poco conto, perché non saranno due giorni in cui mangio di più a rovinare due anni di alimentazione sana e allenamento quotidiano.
Mi sento stupida perché poi mi guardo allo specchio in mutande e alla fine mi piaccio.
A Cabo ho rotto il Fitbit. Sono andata in crisi, sono abituata a sapere di quanti passi vado giornalmente oltre il mio obiettivo, quante ore attive faccio, quante scale.
Sapere che sono *brava* mi fa stare bene.
Il panico che mi ha preso mi ha fatto capire che no, c’era decisamente qualcosa che non andava.
Quindi non l’ho riacquistato subito come avrei voluto fare. Ho il polso nudo e mi fa strano non sapere a quanto batte il mio cuore mentre corro. Però per ora va meglio così. So comunque che mi alleno, che faccio ben più di ventimila passi al giorno, che ho almeno tre ore attive. 
In questi giorni sto cercando di ritrovare un rapporto un po’ più sano con me stessa, con diversi metodi che non so se potrebbero interessarvi: in caso ditemelo che cerco di farci un post, ma non è facile.
Vorrei trovare un nutrizionista che mi aiuti a ricominciare a mangiare in modo più equilibrato, anche.
Mangiare bene va bene però ecco, vorrei anche mangiare la pasta ogni tanto senza dovermi fustigare dopo.
Perché poi mi dico: cosa cambierebbe se mettessi due chili? Sarebbe la fine del mondo? Sarei una persona diversa? Dovessi rimetterli tutti e venti: sarebbe la fine del mondo? Solo a scriverlo vado in panico però dentro di me so che non succederà certo perché ho saltato due giorni di corsa. E so che non morirò, in ogni caso. So che quello che sono non è il mio peso, non è il mio culo più o meno sodo.
Ecco ragazze, le confessioni di Suhrya del martedì mattina.
Che sì, sono discretamente figa in minigonna -ma anche prima di perdere venti chili: ho sempre avuto delle fantastiche gambette da merlo-, sì riesco a mangiare avocado e salmone a londra dove ci sono mille porcate che vorrei mangiare.
Però non è tutto oro quel che luccica ecc. ecc.
Come sempre, grazie per avermi ascoltata. 
 
 
 

 

12 Comments

  1. LaDama Bianca says:

    Anche ammettere di avere delle debolezze è sinonimo di forza. E chi può dire che tu sia stupida in base alle cose per le quali ti preoccupi?

    1. S. says:

      Eh, tendenzialmente sono la peggiore proprio io. un bacio domina

  2. Marta says:

    Mamma mi quanto mi rivedo nelle tue parole!
    Dopo un anno nel quale avevo raggiunto una forma veramente invidiabile sono un po' ricaduta nelle cattive abitudini. Però ho capito che correre è una cosa che faccio per me al di là del dimagrimento e alla fine mi va bene così. In bocca al lupo per il tuo percorso

    1. S. says:

      E in bocca al lupo per il tuo :*

  3. Beatrice says:

    Come sempre queste tue confessioni hanno una risonanza incredibile per me, ma credo che sia un tipo di sentimento più comune di quanto sembra. Capisco perfettamente la sensazione di malessere e vago disagio che viene dal saltare un allenamento – anche se è solo yoga, mi sento meno bene quando non comincio la mia giornata sul tappetino. Ma dopo che mi sono fatta male alla schiena, ho capito che il riposo è importante quanto l'allenamento, e quindi cerco di prendermela con più calma.
    Sto capendo pian piano che andarcci piano con sè stessi, perdonarsi ed accettare i propri momenti di debolezza è importante tanto quanto voler essere la versione migliore di sè stessi.
    Bacini.

    1. S. says:

      Lo sono decisamente Bea e la consapevolezza di essere meno sola mi aiuta tanto.
      Solo yoga un cavolo, io penso che non riuscirei a fare nemmeno una posizione senza morire.
      L'ultima frase vorrei tatuarmela. bacini rosa <3

  4. Kitty-the-cat says:

    Il fatto che tu sia consapevole che devi cambiare qualcosa, che devi trovare un rapporto più sano con te stessa senza sentirti in colpa per un piccolo sgarro..ecco è la strada giusta. L'atteggiamento più rigoroso poteva andar bene per il raggiungimento del tuo obiettivo, ma non può essere uno stato costante. Però capita eh, talvolta non fare ciò che mi fa stare bene innesca i tuoi stessi pensieri e..diventa un controsenso !

    1. S. says:

      Penso e spero anche io di aver trovato la strada giusta. Piano piano 🙂 <3

  5. Irresponsible Heroine says:

    Ci vuole (credo) poco a scrivere un post sulla vita sana, il mangiare bene, l'allenarsi eccetera, molto più per ammettere certe debolezze. Che possono essere lo sgarrare dalla dieta e mangiarsi la pizza a cena, così come "esagerare" nel senso opposto.
    Io odio allenarmi. Ho fatto sport di squadra per 17 anni, quindi la corsa e la palestra le trovo proprio noiosissime, non mi piacciono. Ma dopo un allenamento mi sento comunque bene, nel senso che so di aver fatto una cosa che dovevo fare anche se non mi andava. E perchè so che alla lunga i risultati arriveranno (vabbè, mi porto dietro 'sti 5 chili in più da anni, sono ridicola XD). Non avrò mai delle bellissime gambe come le tue perchè c'è troppo muscolo e ho un'altra costituzione fisica, ma pazienza XD
    Tornando al tuo discorso, credo che ognuno di noi abbia delle preoccupazioni "stupide". Che poi nessuno che non le abbia le può davvero definire così.
    Un bacio ♥

    1. S. says:

      Ecco, io non sono mai riuscita a fare uno sport di squadra cavoli. Sono iper scoordinata e mi sono sempre sentita super sfigata per questo.
      Io avrò delle belle gambe ma ho forever la pancetta ahah quindi ti capisco.
      Un bacio a te!

  6. Unknown says:

    Non so, ho ritrovato una sorta di calma interiore nelle tue parole. Sapere che non sono l'unica a pensare in un certo modo e sapere che ce la posso fare… beh mi ha rilassata come non mi succedeva da tempo.
    Alla fine un bel respiro e si va.

    1. S. says:

      Ti abbraccio <3

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