Viaggio alla scoperta dello yoga per una persona molto poco flessibile: i primi sette giorni

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Ho resistito stoicamente al richiamo dello yoga fino a domenica scorsa.
Un po’ perché il mio animo da bastian contrario è molto molto forte e ogni volta che qualcosa diventa molto popolare è più forte di me, non voglio farlo.
Un po’ perché dai, sono mezza indiana, quanto è un cliché dire che faccio yoga? E poi un bel po’ perché sono una persona molto poco flessibile.
In questi mesi di quarantena sono tantissime le persone che hanno iniziato a praticarlo o che l’hanno iniziato a fare in modo regolare.
Io ho desistito fino, appunto, a una settimana fa. Poi una persona di cui mi fido moltissimo mi ha detto di provarci e allora eccoci qua.
La cosa che più mi pesava prima di farlo è che già sapevo che sarei stata assolutamente negata.
Se mi seguite da un po’ sapete che fino a circa cinque anni fa sono stata molto pigra e prima di quel momento ho collezionato anni di sport provati e mollati dopo poco per mancanza di voglia e scarsa coordinazione.
In questi mesi mi dedico principalmente all’allenamento con la kettleball che mi dà ottimi risultati e non mi fa sentire troppo impedita.
Il fatto di poter seguire queste lezioni comodamente da casa per me è un vantaggio enorme non solo perché in questo momento non si può uscire ma anche perché non c’è nessuno davanti a cui vergognarmi e perché data la mia vita che si divide tra più luoghi non riuscirei a seguire un corso in un posto solo, pandemia a parte.
La mia primissima volta quindi ho digitato sulla barca di ricerca yoga for beginners, un po’ scettica e seduta su un ottimo asciugamano perché non trovo il mio tappetino.
Ho fatto questo dal titolo molto promettente.
Mi sono sentita impedita come poche altre volte in vita mia, esattamente come mi aspettavo. Sono riuscita comunque a fare quasi tutto decentemente, era effettivamente adatto a dei principianti con la schiena di legno. La cosa che più mi ha colpita però è come quei venti minuti siano passati molto velocemente, di norma quando si tratta di qualsiasi cosa che riguardi il fitness passo la maggior parte del tempo a pensare “quanto manca?”.
La mattina dopo ho provato a fare questo perché avevo poco tempo (non chiedetemi come io riesca ad essere tirata coi tempi anche in quarantena perché me lo chiedo anche io) ma mi sono trovata meno bene, mi è piaciuto un po’ meno. Lo stesso livello di difficoltà, non alto ma che comunque mi ha ricordato che sono veramente la vergogna delle mie origini indiane. Già al primo giorno mi ero resa conto dell’ostacolo più grande che avrei trovato e che si è riconfermato il secondo: respirare.
Io sono costantemente di corsa, anche quando non è strettamente necessario. Tantissime volte durante la giornata mi accorgo di essere praticamente in apnea. Una pratica che tiene così in considerazione il respiro potenzialmente è un incubo per me, ecco.
Al terzo giorno ho provato quest’altro di un’altra youtuber diversa. Non tanto per il weightloss promesso nel titolo perché per quello mi concentro su altro ma perché era anche questo pubblicizzato come per principianti e quindi okay, proviamo.
Mi sono sentita un po’ meno impedita, giusto un filo.
Al quarto giorno ho deciso che avrei provato a seguire un programma strutturato.
Ho scelto di farne uno da trenta giorni di Adriene, l’istruttrice di cui avevo seguito il video al primo giorno.
È quella che mi ha fatto la prima impressione migliore. Ha un modo di fare estremamente dolce ma non noioso, mi piace veramente tantissimo.
Il programma scelto è Ease Into It e questo è il video del giorno 1.
Ora ho fatto quattro giorni e ovviamente questo non è un post di bilancio né di insegnamenti perché cosa volete che vi insegni.
Sono molto orgogliosa di aver fatto questi primi sette giorni consecutivi, ecco.
Ovviamente non ho avuto chissà che progressi in così poco tempo, sarebbe stato assurdo il contrario. Però ho notato dei cambiamenti impercettibili.
Sono leggermente più capace di fare il fucking downward dog, respiro un po’ meglio durante gli esercizi, durante la giornata mi scopro a sforzarmi di inalare ed esalare come si deve e non come se stessi sempre costantemente correndo. A livello fisico mi rendo conto che ho meno dolori alla schiena dovuti alle posizioni stupide in cui mi siedo quando lavoro e allo stretching che faccio male e poco dopo essermi allenata. Ho anche dei doloretti piacevolissimi agli addominali che non mi sarei mai aspettata e che sono un bel plus, mi rendo conto che con il flow riesco molto più facilmente a stare in plank rispetto a quando lo devo fare in mezzo ad un allenamento che mi sta già massacrando.
Sono rimasta estremamente stupita da come non mi pesi davvero farlo e anzi è un momento della giornata che mi dà molta gioia.
In questo periodo fatico molto con la meditazione che faccio da quasi due anni (ma non ve ne parlerò perché la vedo come una cosa troppo intima per come la vivo io) e fare yoga mi dà una sensazione molto simile.
Di nuovo, solo sette giorni, praticamente niente. Spero molto di mantenerla come abitudine, voglio capire quali altri effetti avrà sulla mia mente e sul mio corpo e capire se eventualmente diventerà così importante per me come sembra esserlo per così tanta altra gente.
Se vi può interessare questo argomento posso parlarvene ancora per aggiornarvi sui miei progressi (se ce ne saranno), fatemi sapere!

2 Comments

  1. Rosalina8 says:

    Anch'io sono diventata costante da pochi mesi con lo yoga proprio grazie ai video di Adriene, perché lo fa sembrare facile e non ti fa sentire impedita, come invece mi è capitato con altre persone. Lo spiega con chiarezza ed è molto rilassante. Tienici aggiornate sui progressi, io sto seguendo Home adesso e sono al settimo giorno. Prova anche qualche suo video di meditazione, magari ti aiuta lo stesso.

    1. S. says:

      È super rilassante, è vero 🙂
      Proverò coi video anche se tendenzialmente mi trovo meglio in altro modo ma visto che mi piace molto lei val la pena di fare un tentativo.
      Grazie!

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