Stallo

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La sensazione di essere in stallo è una di quelle che meno mi piace nella vita. Quando sto precipitando non è sicuramente bello ma almeno la direzione è una ed è molto chiara.

Essere bloccati senza riuscire a migliorare, sentirsi un criceto in una ruota è sempre molto molto molto spiacevole.
Lo stallo può essere di diversi tipi e in diversi ambiti. Può esserci una situazione di stop e non progresso desiderato in una dieta, in una situazione lavorativa, in una passione in cui vorremmo fare meglio ma non riusciamo a migliorare.
È frustrante, tanto. Nel secondo mese di quarantena sono stata a casa dei e mi sono rimessa in linea con la mia salute: ho ricominciato ad avere la mia alimentazione sana e corretta e ad allenarmi regolarmente.
Una volta tornata a Lugano ho continuato con le mie ottime abitudini ma ho passato sei, sette giorni gonfissima e sentendomi e vedendomi uno schifo.
La tentazione di mandare all’aria tutto in uno dei modi possibili (o restringendo di moltissimo la mia alimentazione o mandando tutto a scatafascio mangiando di merda) è stata grandissima.
Così come quando a livello lavorativo si è bloccati in una situazione in cui le cose buone che si fanno sembrano non avere peso e ci si sente sempre lì, senza prospettiva di andare avanti.
Come si fa a superarla?
Cerco di consigliarvi quello che sto cercando di fare io, dopo anni e anni in cui ho fatto le scelte sbagliate e mi sono trovata in situazioni peggiori di prima.
Cerco di continuare con le mie buone abitudini, che siano in ambito alimentare o qualsiasi altro. Anche se non si vedono i risultati subito, anche se le cose sembrano peggiorare.
Continuo a svegliarmi presto la mattina anche nelle giornate in cui non avrei molta voglia di affrontare quello che mi sta davanti.
A volte a forza di continuare a fare la cosa giusta, quella buona per noi e per gli altri, la situazione si sblocca e voi uscite dallo stallo prima di quel che pensaste.
A volte no, a volte continuate a cercare di muovervi nelle sabbie mobili. Ho passato più di un anno e mezzo così sul lavoro, a dare il massimo ma senza ottenere tutto quello che avrei voluto.
Ho avuto fasi in cui mi sono ribellata e la mia ribellione è stata non fare nulla, mollare le cose come stavano. Il risultato però era che ero ancora più frustrata e nervosa, insoddisfatta di me stessa.
Andare avanti a fare quel che si ritiene giusto anche quando è inutile (e succede che non ci sia una soluzione per alcune situazioni, nonostante tutte le buone intenzioni) vi aiuta a superare anche lo schifo delle giornate paludose, almeno un po’.
Non so se sia la soluzione migliore, se ci sia qualcosa che funzioni meglio. So che sentirsi bloccati fa schifo e se riuscite a fare qualcosa che vi faccia stare bene così sia.

2 Comments

  1. Anonymous says:

    È vero, la costanza nell'attuare sane e buone abitudini, aiuta ad affrontare e sopportare situazioni di impasse. Non è semplice, la tentazione è quella di lasciarsi andare seguendo l'istinto. Ma il tempo dovrebbe dare i suoi frutti e i suoi benefici, in primis al nostro corpo e mente, in attesa di ulteriori miglioramenti in altri contesti. Durante la quarantena ho dovuto affrontare un impegno di studio molto difficile, pensavo di non superare e di non essere predisposto agli argomenti, il tutto ingigantito a livello esponenziale dalla situazione di quarantena, dove mi era difficile stemperare tensioni ed emozioni. Attuando nel mio meglio sane abitudini, accettando i miei limiti e guardando ad una prospettiva di breve termine e a piccoli passi, un po' come una formica, sono riuscito ad ottenere un risultato straordinario che oggettivamente non mi aspettavo superando nel migliore dei modi l'esame. Grazie come sempre per la riflessione Suhrya.

    Il piccolo principe

    1. S. says:

      Sono veramente molto felice per il tuo esame 🙂

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