One year in Switzerland-Almost Expat Life.

Posted on
Sì, ho rubato una foto dal sito Läderach. Scusi signor Läderach.
Prima di trasferirmi a Lugano esattamente un anno fa, data in cui sono entrata nel mio primo appartamento, della Svizzera sapevo veramente poco.
Il cioccolato era appunto una delle nozioni che avevo. Ottimo, specialmente quello del signore di cui sopra.

Io mi sono trasferita ma sono relativamente vicina a casa. In un’ora e mezza sono a Bergamo, anche meno con la guida di mio fratello e ancora meno da quando ha la macchina nuova ma questo non diciamolo alla mamma.


Per qualche tempo ho passato il weekend nella mia vecchia residenza, per sistemare questioni lì. Dopo qualche mese ho iniziato a tornare sempre meno e giusto per vedere i miei.
 


Da quando ho iniziato a passare più tempo qui mi sono resa conto che alla fine questa è la mia nuova casa, in qualche modo.
 


Dicevo, un’ora e mezzo.
 


In Ticino si parla italiano, le usanze per tante cose sono molto simili a quelle di Bergamo e Milano. Ho passato i primi tempi praticamente in una bolla in cui c’era solo il lavoro e non avevo interesse per qualsiasi cosa al di fuori di esso.
 


Poi ho iniziato a vivere questa città e dopo un anno posso dire che sì, mi piace.
 


Non penso che sia un posto perfetto e non penso nemmeno esista.
 


Posso dire che funziona molto bene praticamente per ogni aspetto e che mi ci trovo bene, più di quanto avessi mai potuto immaginare.
 


Io ho già vissuto da sola, quando studiavo a Milano. La distanza da Bergamo non era poi così diversa però essere in uno stato diverso si sente eccome.
 


So bene che è diverso ancora rispetto ad essere a diverse ore da casa, al poter tornare a casa solo una volta al mese quando va bene se non anche di meno.
 


Dicevo, per tante cose la Svizzera è decisamente molto simile. 
 


Per altre sembra di vivere in un altro mondo -altro che sottosopra di Stranger Things-, da alcune parole che si usano in modo da me mai sentito e altri piccoli dettagli così.
 


Lavorando nella ristorazione ho per forza a che fare con un alto numero di persone e di alcune differenze mi sono resa conto decisamente in fretta.
 


C’è molta più educazione, è difficile che un cliente mi metta in imbarazzo o mi faccia venir voglia di dargli un pugno cosa che purtroppo in Italia succedeva circa almeno una volta al giorno. E io sono una persona tendenzialmente pacifica,ve lo giuro, però era davvero la norma lì.
 


C’è anche più riservatezza apparente, dopo un paio di caffè e con il mio fiume di parole riesco a fare amicizia circa con tutti.
 


C’è tantissima gente sola, più di quanto abbia notato in Italia. C’è il mio giro di clienti anziani del pomeriggio che sta ore per un caffè e per fare due parole. Non che gli anziani soli non ci siano anche in Italia ma lì li ho sempre più visti spesso in gruppo. 
 


Ho trovato delle leggi che funzionano, un sistema che tutela sia i lavoratori che gli imprenditori. Ho trovato un sistema per cui se ho un problema posso parlare al telefono con qualcuno senza perdere giornate intere per uffici.
 


Noi abbiamo deciso di aprire in Italia per mille motivi, uno abbastanza grande è proprio il modo in cui non funzionano le cose lì.
 


Non mi sono mai sentita particolarmente italiana, per le mie origini a metà. Ma neanche sono mai stata una persona che se ne voleva andare a tutti i costi.
 


Però ecco, alla fine sono qui. Sono felice di averlo fatto e sono felice di aver decisamente migliorato la mia qualità della vita per tutti quei piccoli stupidi dettagli che messi tutti insieme stupidi non sono per niente.
 


Bilancio di questi dodici mesi? Oltre al lavoro -volete un post sul primo anno del ristorante? arriva a brevissimo il primo anniversario dall’apertura, che emozione vera- sono felice. Mi sono adattata bene e mi sento a mio agio e al mio posto, più di quanto mi sentissi in Italia. E il cioccolato läderach è una cosa magica.

18 Comments

  1. Silvia Edel says:

    💓💖❤

    1. S. says:

      <3

  2. Gliuppina says:

    Sono tanto felice per te, anche se non posso semplicemente prendere un Ryanair PMO-BGY per venire a romperti le uova nel paniere. Sono felice perché sei una delle persone più forti che conosca e che sta avendo le sue meritate soddisfazioni. E sono felice perché vivere in un Paese civile è una delle sensazioni migliori del mondo, cosa che io, ovviamente, non sperimento da molto tempo. Cento di questi giorni :**

    1. S. says:

      Mi hai fatta commuovere <3

  3. Luciadrs says:

    Che bello, sono felice per te! <3

    1. S. says:

      <3

  4. Marina Tendenzeblog says:

    Certo che vogliamo un post sul ristorante! Comunque non provo difficoltà a capire che ti sia ambientata bene in un posto così.

    1. S. says:

      Allora arriva per il suo anniversario <3 No esatto, porta proprio a trovarsi bene in fretta.

  5. LaDama Bianca says:

    Per una volta che non avevo ancora pensato al cioccolato – si, in autunno è un pensiero fisso – ecco che mi metti questa immagine da acquolina in bocca. Ma porca miseria.
    Comunque sono felice di sapere che stai bene lì 🙂 del resto, dev'esser proprio un bel posto in cui vivere.

    1. S. says:

      Mamma mia dama devi provare quello di Laderach! Fanno delle cose spaziali <3 Lo è, si vive in modo molto sereno.

  6. Annalisa – MyFavouriteThings says:

    Per mia grandissima ignoranza ti seguo solo da poco tempo, ma mi piacciono tanto i tuoi post, anche quelli a tema "no makeup". Ho apprezzato tantissimo anche come tu abbia descritto la tua scelta di impiantare la tua vita all'estero, cogliendone soddisfazioni e piaceri, ma senza bisogno di denigrare necessariamente il posto in cui si è nati. Dal tuo post traspare tanta serenità, equilibrio e apprezzamento per gli sforzi fatti (o almeno a me arriva questo, nonostante non ti "conosca" da molto tempo) ed è sempre bello vedere quando qualcuno ce la fa. Ti faccio un in bocca al lupo per la tua avventura, anche se è iniziata da un anno ormai, e spero di leggere ancora post così belli <3

    1. S. says:

      Annalisa prima di tutto davvero grazie! Non mi piace in generale chi parla male del posto in cui è nato, tranne nel caso in cui siano davvero motivazioni molto gravi. Sono felice ti sia arrivata questa sensazione, è quella che provo e che speravo di trasmettere. Un abbraccio e ancora grazie!

  7. Kitty-the-cat says:

    La tua scelta di non aprire qui è comprensibilissima, mi fa piacere che ti sia trovata bene (non solo per il lavoro) a Lugano 🙂

    1. S. says:

      Grazie davvero <3

  8. Linda says:

    Che bello Drametta, sono proprio felice per te! E ovviamente aspetto il post sull'anniversario del ristorante!

    1. S. says:

      Arriva l'uno dicembre, per celebrare <3 Un bacio grande!

  9. Anonymous says:

    Dopo un anno lontana dai blog sono stata parechio sorpresa di scoprire quante cose erano cambiate, compresa questa! Come te mi sono trasferita da circa 6 mesi, sono sempre in italia, ma a circa 2e 1/2-3h di auto da dove ero prima, e come te ho intrapreso una strada lavorativa "indipendente". Io leggerei molto volentieri il tuo post sul ristorante! Stavo pensando di farne uno simile basato sul lavoro in proprio, ma temo parerei sul polemico (XD).
    Ora voglio assaggiare quel cioccolato però.

    1. S. says:

      Vai con la polemica che su certi argomenti ci sta sempre! Questo cioccolato è veramente il cibo degli dei, devi provarlo prima o poi <3

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail rimane anonimo