Del perché non bisogna monetizzare tutto+auguri blog, sono dodici anni!

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Dodici anni fa, circa due settimane fa, il mio blog ha visto la luce.
Si chiamava Drama&Makeup, l’ho creato con la mia amica Lorela e con il supporto grafico del mio amico Alessandro.
Negli anni ha cambiato veste tante volte, ha cambiato nome, però è rimasto uno dei miei posti sicuri.

Oggi, vorrei condividere con voi la mia esperienza di dodici anni di blogging e discutere del perché credo fermamente che non tutto debba diventare un lavoro, anche se spesso siamo bombardati da influencer e guru dei social media che ci dicono il contrario.

È una riflessione che ho fatto su instagram qualche giorno fa e, su suggerimento di una lettrice, ho deciso di portarla anche qui.

La nascita di una passione

Nel 2011, ho creato il mio blog senza aspettative particolari. Non avevo in mente di guadagnare soldi o di diventare famoso anche perché onestamente non funzionava come adesso.
Semplicemente volevo condividere le mie passioni, i miei pensieri e le mie esperienze con il mondo.
Questo è ciò che il blogging rappresentava per me: un luogo in cui potevo esprimere me stesso liberamente e connettermi con persone che avevano interessi simili.
L’interesse principale? Ovviamente il makeup. A nessuna delle mie amiche interessava un granché e quindi eccoci qui.

La pressione per monetizzare tutto, anche gli hobby

Negli ultimi anni, siamo stati sommersi da una cultura in cui sembra che qualsiasi cosa, dalla fotografia di cibo su Instagram al knitting su TikTok, debba essere monetizzata.
I “sedicenti guru dei social media” ci promettono ricchezze in cambio di like, follower e sponsorizzazioni.

Intendiamoci, i soldi fanno comodo a chiunque. Ma è sempre il punto?

Il valore della passione

La mia esperienza di dodici anni di blogging mi ha insegnato che la passione è una cosa stupenda.

Bloggare per amore mi ha permesso di mantenere un’autenticità che non sarebbe stata possibile se avessi cercato di adattarmi ai gusti e alle richieste di un pubblico o di sponsor.

La libertà di essere sè stessi

Quando il blogging diventa un lavoro, si rischia di perdere la libertà di essere se stessi. Si può finire per scrivere solo ciò che si ritiene che il pubblico voglia leggere, la monetizzazione può portare a compromessi che minano la creatività e la passione iniziali.
Attenzione: io non dico che sia sbagliato guadagnarci o che non si riesca a fare in modo autentico.
Dico che non è qualcosa che io riuscirei a fare, ecco.

La gratificazione personale

Per me, la vera ricompensa del blogging è stata la gratificazione personale. Ho avuto la possibilità di esplorare le mie passioni, imparare cose che poi davvero mi sono servite per il lavoro e fare alcune delle mie amicizie più importanti.

Quindi: non tutto deve diventare un lavoro. Non è un crimine e in alcuni casi può portare ad ottimi risultati ma ecco: non per forza!

Ne approfitto di questo post per fare gli auguri al mio blog e a tutte le persone che mi leggono da anni: grazie di cuore, spero di continuare a scrivere per tanti, tanti anni.

3 Comments

  1. Alessandro says:

    Auguri blog 🙂

    1. Suhrya says:

      Ale <3 pensa che senza di te non esisterebbe!

  2. Laura says:

    Auguriiiii!!!

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