Coping with bad stuff.

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Le cose non vanno sempre bene.
Vorremmo tanto che fosse così, ci sforziamo e facciamo di tutto. Però non sempre è colpa nostra e anche se lo è -e sicuramente un po’ lo è, io non sono sicuramente perfetta e non penso neanche voi- è inutile passare il resto della nostra vita a maledirci.
Ognuno ha il suo meccanismo di difesa, valido o meno che sia.
Oggi vi parlo dei miei.

1. Cry.


Io piango. Piango non di quelle lacrime delicate, da femmina. Non le lacrime che vi fanno gli occhi belli e vi fanno sembrare delle delicate principesse da salvare.
 


Io singhiozzo, mi cola il naso e faccio schifo.
 


Dopo sto un pochino meglio, almeno un pochino è comunque meglio di niente.
 

 


2. Drink.
 


Questo è pericoloso, bere non è sicuramente una cosa sana se non in modo controllato. Però io ammetto senza -troppa- vergogna che bere un vino rosso francese meraviglioso che probabilmente costa più dei miei mobili di casa mi annebbia un pochino, mi fa dimenticare un pochino e mi fa dormire più di due ore a notte.
 

 


3. Talk.
 


Con questo metodo faccio una fatica allucinante. Io non amo parlare dei miei problemi, il vizio di tenermi le cose per me non me lo tolgo a breve temo.
 


Però parlare dei problemi a volte un pochino aiuta. Dire a voi che con l’uomo che pensavo mi avrebbe tenuto per mano per il resto della mia vita è finita non mi fa stare meglio, mi fa venire il magone. Però forse mi aiuterà ad accettarlo, magari.
 

 


4. Run.
 


Questo è il mio metodo preferito. Qualche tempo fa questo punto sarebbe stato sostituito da *eat*.
 


Ora invece corro, corro sul tapis roulant la mattina, corro in giro per la città per ogni commissione da fare per il lavoro. Corro, mi stanco e cerco di tornare a casa esausta.
 

 


5. Breathe.
 


A volte mi si spezza il respiro. Magari passo qualche giorno tranquilla e poi ecco, sto male. Cerco delle piccole di pace in cui non sono costretta ad interagire con nessuno e dove posso respirare. Un punto del parco Ciani, il mio terrazzo alle due di notte.
 

 


Questo non è un post triste. Non voglio che mi diciate che vi dispiace. Voglio che mi diciate come fate ad affrontare le cose brutte, gravi o meno. Voglio che proviate a respirare quando le cose vanno male.
 


Sono un po’ troppe cose che voglio e vi chiedo e l’esperienza mi insegna che non si può sempre avere quello che si vuole però continuo a credere che se ci si prova davvero si può ottenere  ogni cosa.

26 Comments

  1. MikiInThePinkLand says:

    Anche io piango. Tanto. Quando non mi vede e non mi sente nessuno. Cercando di asciugare le lacrime prima che mi arrossino il viso, perché devo essere pronta a sfoderare il sorriso e dire che va tutto ok. Pessima abitudine, ma sono ormai 35 anni che faccio così e queste cose sono difficili da cambiare.
    Piangi, bevi, corri… e sorridi. Sperando che non sia un sorriso tirato, ma un sorriso del cuore. Presto.
    Ti abbraccio.

  2. Anonymous says:

    Piango…senza ritegno. Poi quando non riesco a dormire penso che non c'è niente che non possa aspettare fino al giorno dopo, e spesso funziona. Se mi manca il respiro mi fermo e cerco di aprire i polmoni e spegnere il cervello. La danza e il tiro con l'arco mi aiutano a non pensare: concentrarmi per riuscire bene in quello che sto facendo mi fa dimenticare per un po' tutto il resto (infatti quando sono felice ritorno ad essere una mezza sega :-D). Anche essere molto più egoisti del solito aiuta. Ti seguo ma non ho mai commentato. Oggi però mi hai fatto tornare indietro di una decina di anni con questo post. Davvero, poi tutto passa, ci vuole solo tempo. Un abbraccio! Caterina

  3. Unknown says:

    Accidenti, S., sapessi quanto piango, e sì, piango anche io con il labbro tremolino e sono oscena. La cosa brutta é quando mi capita in mezzo alla gente, tipo in metro – penso che gli ultimi mesi del 2016 il tratto da casa a lavoro me lo sono fatto sempre piangendo e nascondendo il naso nella sciarpa, la gente avrà pensato che andavo a prostituirmi come minimo. Però dopo va meglio. E sì, principalmente piango. Quando sono immensamente triste invece io non riesco a mangiare, anzi mi si chiude lo stomaco e cerco sempre di dormire.
    Poi a un certo punto faccio i conti con quello che c'è, nel senso che lo "accetto" e smetto di combatterlo (É stato così anche quando ho fatto la dieta). E poi accade qualcosa e vai avanti.
    Il respiro mi É mancato una volta sola e spero non mi accada mai più perché pensavo di stare per morire, e mi auguro che anche per te siano episodi che capitano una volta ogni mille mai.
    In ogni caso, lo sai cosa ci siamo dette io e te.. per cui te lo dico come lo direbbe mia mamma: forza e coraggio, perché tu ce l'hai. Anche quando tutto fa schifo. Ti bacio

  4. Luciadrs says:

    Quest'ultimo mese è stato per me tragico, non sono un tipo che piange per ogni cosa, anzi non piango mai, odio piangere, ma ultimamente lo sto facendo spesso perchè è inevitabile e piango proprio quando ho bisogno di sfogare, ecco, quando raggiungo il culmine del nervoso, ed è una cosa rarissima, di solito tengo tutto dentro o al massimo mi sfogo con qualcuno, ma anche questo è raro. Lo so fa male tenere tutto dentro ma sono fatta così, preferisco starmene a rimuginare da sola, al massimo quando sono triste mi abbuffo di dolci, ma di solito sto li così aspettando che passi. Un bacio! <3

  5. Unknown says:

    Piango, tanto. Mangio, parecchio. Compro cagate. Questo un po' meno, perché sono pur sempre solo una studentessa. Vorrei correre anch'io, magari mi toglierei questi kg di troppo dalle gambe! Ma credo che alla fine di tutto, se ho superato certi momenti oscuri, è solo perché ho i miei amici che sono la meraviglia fatta persona. Quando sto male per l'ennesimo litigio dei miei, per i miei fallimenti all'uni io esco con loro. Non devo nemmeno parlare. Io li vedo e sto bene, il tutto condito da un buonissimo spritz fatto come dio comanda (so che da veneta è una bestemmia, ma non mi piace il vino e vado giù di superalcolici, ma senza esagerare ovviamente!). Per cui si, questo è quello che faccio io. Ah, compro trucchi. E mi trucco a cazzo in casa, magari di notte. Sia benedetto il make-up! Ti mando un abbraccio fortissimo. Corri, piangi e butta fuori tutto.

  6. Ylenja says:

    Io ho le lacrime in tasca…. piango….non sempre ma spesso e piango come, con la faccia rossa, il naso che cola e gli occhi che il giorno dopo sembrano quelli di un pesce palla tanto sono gonfi….. e poi parlo… parlo tanto e con persone diverse, sempre fidate anzi stra fidate ma diverse…..mi aiuta molto avere diversi punti di vista, mi aiuta a mantenere la calma nel prendere delle decisioni e mi fa vedere le cose da più angolazioni e poi sai cosa? a volte grido…. a seconda di chi mi sta davanti quando mi sfogo alzo la voce e dico parolacce e la cosa mi da proprio un senso di liberazione, dopo mi fa sentire come svuotata e pronta ad affrontare il mondo con più grinta, con una spinta maggiore e con più lucidità mentale!

  7. LaDama Bianca says:

    Se c'è un modo per affrontare le cose brutte, credimi, io non l'ho trovato.
    A volte mi getto sotto la doccia bollente e ci resto fino a quando la pelle ha cambiato colore. E allora si, talvolta mi sento un po' meglio. Altre peggio che mai.

  8. Takiko says:

    Piangere e aspettare che passi.
    Purtroppo non c'è molto da fare. Ti mando un abbraccio!

  9. Kitty-the-cat says:

    Io piango difficilmente e più sommessamente, ma ciò è lungi dal rendermi bella. Mi è capitato di volermi/dovermi sfogare per non implodere e , visto che non ho molta scelta di chi assillare, ho scritto.. uno, due, tre quaderni..in questo periodo ascolto molta musica in sintonia col mio umore. Un forte abbraccio!

  10. Blanche says:

    Una cosa che faccio e che probabilmente (come il bere) dovrebbe essere accompagnata da un avviso "bambini non imitatemi" è rincoglionirmi totalmente. Rintronarmi il cervello a suon di film, libri, serie tv e se sono di quelle che creano dipendenza è anche meglio. Non è una strategia consigliata per superare dispiaceri o traumi, ma a breve termine mi aiuta a sopravvivere alle giornate e ad addormentarmi – perché il momento peggiore è quello, sempre, almeno per me. La prima volta che ho dovuto superare qualcosa del genere ho guardato tutti i (allora solo) 6 star wars di fila, e mi sono macinata qualsiasi contenuto speciale possibile immaginabile presente nei dvd, dai commenti del regista, della troupe e del tizio che porta il caffé fino alla descrizione delle dieci varietà di colla usate per attaccare i modellini. Fortuna che adesso c'è Netflix 😉
    Sul lungo termine mi aiuta concentrarmi, pormi qualche obiettivo che mi costringa a non lasciarmi andare (l'ultima volta: "Blanche ti devi laureare tra due mesi, non puoi lasciare che nessuno stronzo al mondo ti faccia finire fuori corso dopo tutta la fatica che hai fatto"). Non deve essere necessariamente il lavoro (anzi, sarebbe meglio di no) ma qualsiasi altra cosa. Sempre quella famosa prima volta, io ho fatto nascere il mio blog ! 😀
    Infine, sai che aborro lo sport (ma intanto mi sono iscritta al gruppo di facebook, sappilo!! :D) ma mi aiuta cucinare; non sono una gran cuoca, ma avere una ricetta da seguire passo passo mi aiuta, perché mi costringe a prestare attenzione a quello che sto facendo e siccome io non sono multitasking manco da lontano riesco a non pensare a nient'altro!

    Per il resto come te piango senza nessun ritegno. Sul parlare ti capisco e ti invito a farlo solo se te la senti davvero, non solo perché qualcuno te lo chiede. Parlare aiuta ma a volte c'è poco da dire ed è inutile sforzarsi.

    Non aggiungerò altro visto che non vuoi che sia un post triste ma solo forza e coraggio, sei una persona speciale e la vita ti darà tutto quello che ti meriti 🙂

  11. Alice's Beauty Madness says:

    Run sweat cry repeat..E stare il più lontano possibile dalla pinta di ben and jerry's al gusto chocolate fudge brownie..E poi musica cattiva nelle orecchie e cantare aiuta..ah e la cosa più importante è non stare mai fermi perché sennò si pensa e se si pensa si soffre..Un abbraccio

  12. Marta says:

    Io piango tanto, ma quando voglio tirarmi su di morale cioè quando è solo un brutto momento ballo. Da sola. In stanza. Per casa. Fuori casa. Metto canzoni stupide che ho sentito 10000 volte e ballo e dopo un po' di solito ricomincio a sorridere.

  13. Isabella says:

    Anche io faccio schifo quando piango, e soprattutto mi servono interi pacchi di fazzoletti per il naso. Sempre che riesca a piangere. A volte mi blocco e sto settimane con un peso in mezzo al petto che non vuole uscire. Poi esplodo e arrivo vicina a gridare. Poi tai chi quan. Mi rimettere in carreggiata, riporta la barra in posizione. E combattere contro un nemico immaginario aiuta. Drink. Ci facciamo un bicchiere insieme, a volte. E' vero, non è sano, ma smollarsi con un bicchiere non è grave. A volte indulgo anche nello shopping terapeutico. O se no, l'apoteosi dell'abbruttimento è il prelievo di avanzi freddi dal frigo, soprattutto polpette, mangiate sul posto. L'importante e non lasciarsi sommergere. E buttare via rapidamente i fazzolettini intrisi di lacrime…

  14. Linda says:

    Piango, piango disperatamente fino ad addormentarmi esausta per il troppo singhiozzare. Questo, insieme ad un bicchiere di lambrusco, mi aiuta parecchio.
    Un abbraccio!

  15. Anonymous says:

    Il respiro spezzato….lo conosco. Un anno fa avevo tanto il respiro spezzato. E piangevo poco, perchè ho sempre ricacciato indietro le lacrime. Poi ho capito che invece piangere fa bene. Cosi' come fa bene una sessione di Pilates dove il respiro torna normale, il corpo lavora e la mente si rilassa. E fa molto bene trovare qualcuno con cui parlare che non ci dica solo "mi dispiace" ma che ci offra diversi punti di vista. Parlare parlare parlare è una delle cose che un anno fa mi ha aiutato a vedere le cose in una prospettiva diversa, a capire in cosa avevo sbagliato ma soprattutto…a capire chi sono e cosa voglio. Intanto ti abbraccio forte! Lucrezia (LaLù)

  16. mallory says:

    a bere bevo anche io non tutti i giorni ovvio ma quella volta ogni tanto un 2/3 cocktail me li bevo volentieri -tanto non devo guidare e non divento molesta conosco i miei limiti- io piango spesso per cose inutili senza apparente motivo, non lo faccio mai davanti agli altri ma quando sono da sola capita sopratutto quando sono molto stressata.

    mallory

  17. Unknown says:

    Piango, ascolto tutta la musica più triste che riesco a ricordarmi e piango tutte le mie lacrime. Come se non potessi fare altro per il resto della vita.
    Poi, se mi è concesso dal luogo e dalla solitudine, urlo. Non le urla così per… quelle che mi partono da dentro. Profonde e piene di tutto il dolore che magari non posso esprimere sempre.
    Purtroppo ancora mi lascio prendere e mangio… non necessariamente schifezze ma sicuramente più del dovuto. So che riprenderò anche a sostituire l'allenamento al cibo… quando per il dolore era un'ora di più di dolore con i pesi. Con la fatica se ne andava col sudore anche il dolore.
    Se davvero sto male cerco di passare i primi giorni a soffrire, soffrire il più possibile. Piangendo, mangiando e piangendo, anche autocompiangendomi. Facendo tutto quello che mi fa soffrire di più. Generalmente dopo una settimana passa tutto. Nel senso che il dolore si fa sentire sempre… ma io ho una vita da portare avanti e mi getto tutto alle spalle. Ho dato al mio dolore 7 giorni e 7 notti della mia vita, 7 giorni di solo dolore. Ma dopo basta. Nessuno merita tutto questo tempo. Soprattutto qualcuno che mi ha fatto soffrire.

  18. Unknown says:

    Ciao tesoro… allora per me sono:
    Piangere, non ne parlo ma piango molto, la mia micia viene lì e sembra che lo sente e viene a farmi le coccole, non c'è modo di smettere, non so se aiuta, ma io lo faccio,
    Bere: che la gente dica quello che vuole, andare alle feste e ammazzarsi di alcol fa passare la tristezza, io lo faccio sempre e qui ogni amica appena scrivo che sono triste si presenta a casa con del prosecco o delle birre, perciò… pazienza, non camperò cent'anni ma magsri neanche me ne frega più di tanto,
    Viaggiare!!! E anche da sola, lascia la gente a marcire a casa parti e vai… è una cosa a doppio taglio perché se sei stata con lui in un certo posto è peggio… io quando sono tornata a Londra pensavo sempre a quando ero andata con lui… però ho anche creato nuovi ricordi dentro di me… e anche posti nuovi da sola… solo devi contenere il nervoso perché ti sentirai dire "oh che bello che vai da sola" da chi sono dieci anni che non va mai sola neanche al lidl… però ti assicuro a me fa molto perché mi concentro su cose nuove da vedere e fare
    Amici, la mia vita sarebbe lo schifo senza amici, però non mi lasciamo sola, magari non parlano dei problemi ma ci si fa compagnia, ci si stanca insieme e ci si passa le serate in cui altrimenti starei sola a fare i peggio pensieri
    L'ultima accettare che le cose andranno sempre così… ed io sto provando questo ormai da tanto, ma penso sia l'unico modo di non soffrire più, in certe cose è non provare più, e concentrarmi sulle cose belle che ho, sugli amici sui viaggi sulla musica sulle cose che mi piacciono….

  19. Lisbeth says:

    Sono quella che generalmente viene definita una "frignona". Piango sempre quando c'è qualcosa di bello, figuriamoci quando sono triste. Una cosa che però mi fa stare un pochino meglio nei periodi peggiori è uscire di casa e stare in mezzo alla gente, coi miei amici, così da distrarmi un po'.

  20. Daniela S. says:

    Dramina, ti abbraccio forte forte <3
    Io quando sto male dormo…dormo per giornate intere, fino ad essere completamente rimbambita…piango anche molto, ma solo quando sono da sola perché non voglio mai far preoccupare le persone che mi vogliono bene.
    Il respiro spezzato è un mio caro amico,ci frequentiamo spesso…! XD
    Io sono convinta che sono i brutti periodi, le sconfitte e le sofferenze che forgiano le persone meravigliose(come te)…è rarissimo trovare una persona profonda, empatica e riflessiva che non abbia anche sofferto come un cane.
    Tanti cuori S.!!

  21. Ele – Il tè delle nove says:

    Quando una cosa è brutta e così brutta che ti fa stare male, provo prima di tutto a distrarmi e non pensarci per un pò. Qualche ora.
    Così da essere più "lucida".
    Trovo un posto rilassante o una cosa confortante, e lì, in quel mentre, provo a "mentalizzarla" trovando le ragioni e i motivi, le strategie mentali per superarla.
    E' molto difficile all'inizio, ma funziona.
    In bocca al lupo!

  22. Cristina S. says:

    Piangere, mangiare, stordirmi di musica (i Lacuna coil e Ligabue su tutti, ma anche Adele) e ammazzarmi di lavoro, sono le strategie che uso solitamente, ma ogni cosa che abbia un potere ipnotico e un po' ossessionante può andare, non il bere perché mi basta la dipendenza da cibo e ho visto da vicino chi soffre per l'alcolismo. Ma l'unica cosa é aspettare che il tempo faccia il suo sporco mestiere, tutto fuorché semplice. E poi ricominciare da te usando il dolore per conoscerti meglio e per farne esperienza di vita per apprezzare la gioia quando c'è, riuscire a vivere i ricordi con dolcezza non è così immediato, ma vedrai prima o dopo ci riuscirai, è l'augurio che ti faccio

  23. Il blog di I. says:

    Piango anch'io, ma in genere piango quando sono arrivata al limite se sono stressata o ho il ciclo in arrivo. Se invece è per qualcosa che mi rende triste, piango stop.
    Quando vivo periodi brutti mi dedico del tempo, cammino, disegno/coloro (mi svuota proprio la mente), ascolto musica con le cuffie e al buio e mi sfogo con sorella/fidanzato, anche se mi rendo conto di poter essere pesante.
    Bere non riuscirei, non amo particolarmente gli alcolici o i vari vini/birre e compagnia bella. Ho iniziato da poco a bere qualcosa che non sia acqua o tè (e parlo comunque di gassosa e cola, quindi pensa te).
    Spero che questo brutto periodo passi in fretta e che tutto si risolva come tu speri :-*

  24. Ale – Dotted Around says:

    Piango, in modo brutto e fino ad avere mal di testa e a sfinirmi. Se posso urlo pure.
    Mai avevo creduto, sentito, percepito che la persona incontrata potesse essere quella che mi avrebbe accompagna a lungo. Ma quella volta, sì.
    Ne ero convinta con ogni fibra perché così non mi ci ero sentita mai con nessuno. Un'affinità così non l'avevo mai trovata prima.
    Quando ho dovuto prendere atto della realtà, vedere l'illusione che mi stava davanti e osservare, inerme, sgretolare ogni percezione e sicurezza è stato…brutto. Sono arrivata a piangere per 5 ore filate su un treno. Odio, detesto piangere davanti a qualcuno ma lì non riuscivo a fermarmi, mi sgorgavano fuori lacrime a raffica da non so nemmeno dove. Dal profondo del cuore suppongo.
    Dopo un po' di imbruttimento di lacrime, stomaco chiuso e pensieri tristi, arrivo però a dirmi Basta.
    Quello che mi aiuta dopo lo sfogo iniziale è parlarne tanto e tirare in campo la razionalità. E l'amore per me stessa che ho dimenticato per anni.
    Penso che alla fine nella vita ho affrontato situazioni più dolorose e difficili, ma sono ancora qui. Che se non è andata forse semplicemente doveva andare così e magari, se prima che accadesse non ritenevo possibile l'incontrare una persona tanto speciale e affine, perché non dovrebbe accadere di nuovo qualcosa di bello in futuro, anche se "ora" sembra impossibile?
    Quante cose in passato sembravano impossibili da superare ma, alla fine, sono state superate?
    Nei periodi brutti cerco di tenere alta la speranza, più che l'ottimismo (quello mi è impossibile).
    Nella pratica invece trovo sollievo nel viaggiare, anche solo per una giornata fuori porta, con persone che fanno stare bene (famigliari o amici che siano). Vedere bei posti, cambiare aria e pensieri, immergermi nella bellezza: un museo, un caffè letterario, architettura. Fare foto al bello che c'è fuori.
    E se l'ansia mi impedisce di uscire, cucino. Dolci, soprattutto di pasticceria francese perché richiedono attenzione e precisione come un esperimento di chimica e costringono a restare nel qui e ora. E mi rilassano tanto.
    Il respiro spezzato lo capisco bene, mi accompagna da tanto e ho deciso che basta anche con quello: mi sono iscritta ad un corso di yoga e inizio la prossima settimana. Ti saprò dire se aiuta. 🙂

    Credo comunque che anche le esperienze sentimentali dolorose portino con un sé un grande bagaglio che, dopo averlo elaborato nel tempo, porta insegnamenti importanti per la vita futura, pur con uno scotto grandissimo.
    Ti auguro di tornare a sorridere presto presto anche col cuore.
    Ti abbraccio tanto cara S.
    So che hai grandi amiche che ti stanno più vicine ma, in caso, sai dove trovarmi. ❤

  25. S. says:

    Grazie per ogni singolo commento a questo post.
    Mi avete riempito il cuore e dato tanta forza.

  26. Federica Brunetti says:

    Mi ritrovo in tutti e 5 i punti! Il numero uno, il pianto proprio disperato che ti fa alzare la mattina seguente con delle borse che nessun correttore nè altro genere di trucco può cancellare, serve! Serve tantissimo! Riesco a correre meno di quanto vorrei perché anche io come te lavoro tanto e la mattina non ce la faccio! Siamo perfettamente in sintonia anche sul punto numero 3…. ma quanto è difficile?! Per fortuna non sono l'unica! Ti abbraccio virtualmente!

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