My (almost but not quite) Quarantine Chronicles: Le cinquanta sfumature tra il mangiare in modo incontrollato e l’allenarsi tre ore al giorno

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La solita premessa noiosa ma necessaria è che non sono una nutrizionista, non sono una personal trainer, non sono esperta di niente. Sto semplicemente condividendo la mia esperienza e le riflessioni che ho fatto in questo periodo -anche pre quarantena- nella speranza che possano portarvi a riflettere un pochino ed essere anche solo minimamente utili.
Parlare di cibo, body love e tutte queste cose è sempre impegnativo, cerco di farlo con tutta la ragionevolezza di cui sono capace e senza scrivere qualcosa di fraintendibile.

Alimentazione, “mangia un po’ di pollo”, Beyond Meat e bla bla bla

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A maggio sono quattro anni che ho smesso di mangiare carne. Ho usato la scusa della dieta che mi sono fatta fare dalla nutrizionista per fare il salto che volevo fare da un po’.
Nella stessa occasione mi è stata diagnosticata l’intolleranza al lattosio e quindi su suggerimento della persona che mi seguiva ho tolto i latticini e la carne ma non anche il pesce come avrei voluto.
Oggi ho voglia di parlarvi del mio percorso in ambito di derivati animali e vari.
La premessa scontata ma che è comunque meglio fare è che le scelte in ambito di alimentazione sono personalissime.
Io non mi sento di voler convertire nessuno, mi piace parlarne con (quasi) tutti ma sempre senza presunzione.
Questo post racconta solo ed esclusivamente il mio punto di vista e la mia esperienza senza nessun tipo di pretesa oltre a quella di voler condividere questa parte di me con voi.

Svuota la spesa: Aldi+DM

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Inutile combatterlo, con i ventisei anni sono diventata sempre più casalinga. In pratica in casa ci passo pochissime ore ma ecco, preferisco guardare i video svuota la spesa su YouTube ai tutorial su come fare lo smokey perfetto.
Oggi quindi vi faccio vedere qualche acquisto, anche di cosmesi, che ho fatto da Aldi e DM.
Entrambi hanno aperto da poco vicino a casa dei miei a Bergamo. Da Aldi vado relativamente spesso anche a casa -spero sempre ne aprano uno a Lugano centro-. DM invece popolava i sogni di noi tutte beauty addict da anni, dopo la prima apertura da CityLife a Milano ne stanno arrivando un tot in giro per l’Italia quindi olé, non sarà più necessario andare oltre confine per fare scorta di prodotti. Io ho preso giusto un paio di cose, c’erano così tanti prodotti che sono andata in freak out e ho comprato quasi a caso ehm.

Haul: Tiger, Garnier & More

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Ah, quanto mi piace fare post haul.
Ormai le mie abitudini sono cambiate e non mostro più sfavillanti illuminanti e decine di rossetti nuovi ma cose per la casa però devo dire che mi emoziono allo stesso modo.
Tra l’altro dovrei decidermi a farvi un bel post sulla casa che è diventata esattamente come la volevo ma prima devo decidermi ad appendere dei quadri. Posso farcela, promesso.

Come re-innamorarsi del cibo, consigli da una non esperta.

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Del rapporto con il cibo di ogni persona ci sarebbero da scrivere libri interi, altro che uno stupido post sul blog.

 


Conosco veramente pochissime persone che hanno un rapporto sano con il cibo. La premessa, come sempre, è che io non sono un medico e quindi vi parlo solo della mia esperienza personale.
 


What I eat in a day.

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Il mio rapporto con il cibo e con il mio corpo è difficile e in costante cambiamento.
Dopo una dieta abbastanza drastica ci ho messo un bel po’ a uscire dalla mentalità iper restrittiva e ancora oggi faccio abbastanza fatica.
Vivendo praticamente dentro al ristorante ho la fortuna di mangiare quello che mi preparano gli chef praticamente sempre, con il grande vantaggio di aver cose favolose anche quando gli propongo ingredienti miserini.
Io non mangio carne e sono intollerante al lattosio, vorrei presto smettere di mangiare anche pesce.
Il post di oggi non è chiaramente indicativo della mia alimentazione ogni giorno ma diciamo che è un giorno abbastanza tipo per me.
Sgarro tendenzialmente poco ma questa è storia per un altro post.

(little) Things I Love: Zenzero Natural Bistrot & Japo Restaurant

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A me mangiare piace un sacco. Mi piace il cibo, nonostante io non abbia un facilissimo rapporto con questo. Però lo amo e ci dedico circa tutta la mia vita, passando le giornate nel mio amatissimo MonnaLisa: il mio lavoro e il mio amore più grande.
Da quando ho aperto il ristorante poco più di un anno fa però uscire a mangiare è diventato un mezzo incubo. Non riesco a godermi un pranzo/cena senza pensare a cosa cambierei io, a cosa farei diverso. Giuro che non sono una cliente rompicoglioni, mi tengo tutte le mie considerazioni nella mia testa.
Quando però trovo un posto che mi piace sono felice come i bambini. Oggi vi racconto di due posti che mi sono piaciuti particolarmente e che vi super consiglio.
Che non sono stata pagata bla bla bla mi sembra superfluo specificarlo, dubito che un ristoratore pagherebbe un competitor con un blog che parla principalmente di rossetti per parlare del proprio locale quindi ecco.

FoodShopping&More.

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I video che guardo con più passione su YouTube mentre sistemo casa sono quelli sullo stile “Svuota la spesa”. Sarà un segno che sto diventando vecchia? Può darsi!
La verità è che i diecimila tutorial su come mettersi il rossetto rosso per Natale mi annoiano a morte.
Quindi preferisco di gran lunga video su cosa comprare alla Lidl, ecco.
A Lugano è raro che faccia la spesa. Mangio sempre al ristorante e devo dire che faccio abbastanza fatica a trovare prodotti senza lattosio e “tutta la roba veg che ti mangi” (cit.).
L’unico posto dove trovo veramente tante cose che mi piacciono è Migros: preparatevi che vi faccio un post con i miei  must  lì.
Oggi vi faccio vedere le cose che ho preso in questo weekend a Bergamo, durante il quale ho lavorato, visto qualche amica (ciao amiche <3) e comprato qualcosina da tenere a casa.
Le foto hanno una strana luce spettrale perché le ho fatte ieri sera mentre nevicava, prima di rischiare di ammazzarmi scivolando con le Vans.

Postcards from London.

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Io a Londra ci sono andata una quantità di volte che non penso di saper quantificare.
Mio padre è inglese e la prima volta che ho preso l’aereo -a pochi mesi, con mia mamma che ha perso la valigia con il latte per me e con i parenti indiani che hanno subito iniziato a darmi cibo speziato- è stata proprio per andare a Londra.
Ho un amore enorme per questa città, pur riconoscendone i difetti.
Anni fa ho fatto delle guide, il post di oggi invece è più un travel diary dei cinque giorni trascorsi lì con Lisa, mia nipote.
Ci era già andata una volta, con me e mio padre due anni fa.
Ora di anni ne ha tredici, è innamorata di Harry Potter -mi prendo tutto il merito ovviamente- e vedere la città attraverso gli occhi di una persona che la conosce poco è bellissimo.
Non è stato facilissimo nella misura in cui mi sentivo molto la responsabilità della sua sicurezza. Non parlo solo degli attentati -che mi fanno una grande paura, ecco- ma anche di essere sicura che mangiasse quello che le piaceva e anche cose stupide.
 

Hunger Breaker: Frozen Grapes

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Un altro post sugli snack a prova di scemo -lo scemo sarei io che ho coperto i fornelli perché non so cucinare ma ssh- non estremamente calorici ma non noiosi da morire.
Quello di oggi l’ho *scoperto* qualche anno fa a casa di un amico in una serata particolarmente alcolica e molesta e l’ho rimosso dal mio cervello per anni.
Poi l’ho visto in qualche graziosa rivista femminile e ho pensato di rifarlo, sviluppando una passione/dipendenza/ossessione borderline.
Signore e signori, l’uva congelata.

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