Il mio problema con la body positivity, i difetti e così via

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“Body positivity is a social movement rooted in the belief that all human beings should have a positive body image, while challenging the ways in which society presents and views the physical body. The movement advocates the acceptance of all bodies regardless of physical ability, size, gender, race, or appearance.”
 
Letto così è bellissimo e mi fa annuire, sempre. Poi nella mia realtà di ogni giorno ecco, non riesco a far mio questo movimento ed applicarlo sul mio di corpo.
 
Il post di oggi, più che mai, è solo e assolutamente un insieme di opinioni personali. Non voglio sminuire il lavoro fatto da nessuno nel movimento della body positivity e della fat acceptance, non ho motivo per farlo né le competenze necessarie per smentire qualcosa di quello che affermano.
Che io non abbia un rapporto sano e positivo con il mio corpo non è una novità se mi seguite da un po’. È qualcosa su cui devo lavorare? Assolutamente sì. È qualcosa per cui sento che i movimenti di accettazione e amor proprio fanno più male che bene? Anche.
Ho iniziato a sentir parlare di body positivity legati ad immagini di donne grasse, quando ero grassa anche io.
Non mi ha mai fatta sentire onestamente meglio con me stessa, esattamente come gli stessi difetti che ho io non mi disturbano sulle altre.
Per me pensare di amare il mio corpo no matter what è impossibile, è impossibile anche ora che l’ho radicalmente cambiato figuriamoci prima.
Io sono convintissima che tutti abbiamo il diritto di amare il nostro corpo però e mai mi permetterei di giudicare chi lo fa anche se si discosta dallo standard di bellezza.
Allo stesso tempo vorrei essere libera di dirmi che mi faccio cagare senza che ci sia un’orda che mi dice che allora non ho rispetto di chi ha ben altri difetti e che devo imparare ad accettare anche il mio culo non perfetto e così via.
Che fastidio vi dò se non mi voglio bene? Questo non riesco a capire. Odio il voler imporre agli altri qualcosa a tutti i costi, il voler convincere gli altri di qualcosa di cui non sono convinti e non vogliono esserlo.
Chiaramente non è il caso di tutte le persone che fanno parte di questo movimento ma è onestamente l’attitudine che io percepisco di più, la critica non tanto sottile verso chi non ha abbracciato questa causa.
Può essere un problema legato al mio non volermi bene? Può essere.
È anche vero però che essere critica -non all’ossessione- nei miei confronti mi permette di migliorarmi, con il MIO carattere tenderei se no troppo ad adagiarmi su quel che mi piace e commiserarmi per quello che non mi piace senza far niente però di concreto per cambiare.
Ultimamente la body positivity è stata accolta anche da corpi che ecco, non so come definire per non offendere nessuno. Diciamo convenzionalmente belli, può andare?
Io sono convinta che anche una donna bella possa avere dei difetti o sentirsi brutta quante volte al giorno le va.
Però vedere le modelle che si lamentano della pancia dopo mangiato quando io ci lotto da anni, boh, non mi aiuta a vedere meglio il movimento.
Sono legittimate a lamentarsi di qualcosa che per loro è un problema? Certo che sì! Mi fa sentire ancora peggio con me stessa? Altrettanto!
Ribadisco per l’ennesima volta, i problemi che ho con il mio corpo trascendono dalla body positivity e non è sicuramente colpa loro se passo giornate a sentirmi uno schifo nonostante tutto quel che faccio per migliorare (dentro e fuori).
Credo però che non sia la panacea per tutti i mali e che chi si fa bandiera di movimenti che trattano argomenti così delicati potrebbe essere meno carro armato quando si tratta delle insicurezze altrui e rispettare che non per tutti la cosa giusta sia quella di seguire i loro insegnamenti.
Con il post di oggi non ce l’ho con nessuno, penso davvero che qualsiasi via per amarsi se funziona per voi e non fa male a nessuno sia quella giusta. Avevo bisogno di parlare un po’ con gli amici dentro al mio computer di una cosa che mi sta a cuore, come faccio spesso.

14 Comments

  1. AntonellaMu says:

    Ecco, da ex grassa (ora sono normopeso, ma non certo magra) condivido. Temo sia un problema di tutti i gruppi, quando diventano numerosi.

    1. S. says:

      Eh, forse sì.

  2. Cristina says:

    Mi piace molto leggerti perché esprimi bene a parte quello che di solito penso :). Con la body positivity io ho sempre fatto fatica perché mi sono sempre sentita come se DOVESSI amare il mio corpo per quello che è, quando in realtà vorrei tanto ma non riesco a farlo, un po' come se mi si dicesse "accontentati, non sarai mai meglio di così", anche se sono ben consapevole che il messaggio alla base sia l'opposto a questo.
    Per quanto riguarda la questione post delle modelle il risultato su di me di solito è: se lei pazzesca perfetta si si sente a disagio così io posso chiudermi in casa e non farmi vedere mai più, altra cosa che so essere sbagliatissima ma fatico a togliermi dalla testa.

    1. S. says:

      Ti ringrazio Cristina, davvero.
      Sull'ultimo punto rilancio con il fatto che spesso trovo anche più difetti di quel che già sentivo di avere…

  3. Erreroscia says:

    Tema molto molto delicato e condivido le tue opinioni e sensazioni su molte parti del discorso. Penso anche che questi temi, quando colpiscono le grandi masse, vengano spesso usati per tendenza, da persone che non ne colgono l’essenza andando poi a sminuire il messaggio, risultando forzati e fasulli. Poi, se posso dirla tutta, a me anche tutta sta positività sempre e comunque sbandierata sui social, ha un po’ rotto le scatole: a volte sono triste, arrabbiata, frustrata ed è giusto così. A volte sono felice, emozionata, innamorata ed è altrettanto giusto. Ma che io lo condivida o meno non da valore alla cosa in sè, ma non venitemi a dire che devo sempre essere positiva, che si tratti del mio culo o della mia esistenza.

    1. S. says:

      D'accordissimo su tutta la linea. Io sono molto positiva e credo molto nell'esserlo però cazzo, quando sto male non ho bisogno di aver qualcuno che mi dice che devo star bene per forza!

  4. Anonymous says:

    Cara Suhrya, condivido i tuoi pensieri e il tuo sfogo. Forse la relazione corpo/benessere con noi stessi è uno dei dilemmi principali dei giorni odierni, sarà anche il tutto ingigantito dal mondo social e dagli stereotipi a cui siamo sottoposti. Anche la questione di accettare i nostri difetti, i nostri limiti, può da un lato essere da supporto a lenire il nostro disagio, ma tuttavia non è nell'indole vera di noi esseri umani OMOLOGARE e rendere standard pensieri e opinioni, della serie tutto in una scatola,in un box, segui queste idee, abbassa il volume delle sensazioni che provi siano esse positive che negative. Non è secondo me sostenibile e naturale. E' giusto provare ad esprimere i propri disagi, le proprie sensazioni quotidiane, non gabbie mentali e percorsi tracciati da seguire. Le nostre sensazioni devono comunque e sempre essere l'incipit principale, poi se come spunto per migliorare con noi stessi meglio ancora.
    Poi vedendo dalla prospettiva Uomo, può darsi che il continuo dilemma corpo/benessere sia più' tipico del mondo femminile:(, chissà forse sta a noi maschietti magari riuscire ad essere di maggior supporto cercando di non osannare gli stereotipi femminili a cui siamo sottoposti e manifestando maggiore empatia con chi affronta il dilemma

    Il piccolo principe

    1. S. says:

      Penso sia un problema anche maschile però sì, probabilmente molto più femminili.
      Grazie degli spunti di riflessione!

  5. Cris says:

    Ciao Suhrya, come al solito su questo tema mi trovi abbastanza d'accordo con te. Se da una parte apprezzo che si mostrino i difetti e si normalizzino, soprattutto perché le persone si abituano a vederli e dovrebbero farci meno caso (?) dall'altro vedere una modella o una ragazza magra criticare la pancetta o le gambe (e non ci vedo necessariamente una forzatura, magari lo pensa davvero) mi fa sentire malissimo perché penso "Ma se questa si vede grassa, o considera quello un difetto, come vede me?".

    Non sono ancora sicura che questo movimento mi faccia stare male ma non so se mi faccia stare bene o migliori il rapporto con me stessa, quindi post come il tuo mi aiutano a rifletterci su!

    1. S. says:

      Ciao Cris! Esatto, abbiamo la stessa sensazione. Anche io non penso lo facciano in modo forzato (non sempre) però mi dico beh allora io sono da buttare. Sono felice il post possa essere stato uno spunto di riflessione 🙂 ti abbraccio

  6. …LiLLa… says:

    Tutto bello: body positivity, mindfulness, yoga e tuttecos.
    Io vedo un limite nella body positivity, un po' forse già esplorato nei commenti e nel post: una normalizzazione del problema. Mi spiego meglio: ok siamo (io di certo) curvy, bootiliciuos etc etc, ma quando vedo Tess Hollyday mi rode il culo.
    Altolà, ha un viso bellissimo e forza da vendere. Ma no. Semplicemente non vedo body positivity in questo. Vedo una persona che ha problematiche di salute che viene spacciata come modello. Eh no.
    Credo di essere simile a te, cioè se non mi sento stimolata a migliorare allora sticazzi e mollo tutto. E se un'adolescente obesa ha quel modello e magari rifiuta di fare la giusta attività fisica?
    Io sono in leggero sovrappeso, ma nuoto 3 km 3/4 volte a settimana, mi sbatto per stare bene, non per dimagrire (perché tanto se mi ci metto non ci riesco).
    E fanculo al buonismo. Questo spesso mi sento di dire quando vedo post di body positivity.

    1. S. says:

      Ho annuito su tutto. Io non mi permetterei mai di commentare la salute di qualcun altro dicendogli "eh ma così ti viene il diabete" o quello che è ma non posso non pensare che per come sono fatta IO questo movimento mi avrebbe fatto più male che bene qualche anno fa.

  7. Anonymous says:

    "chi si fa bandiera di movimenti che trattano argomenti così delicati potrebbe essere meno carro armato quando si tratta delle insicurezze altrui e rispettare che non per tutti la cosa giusta sia quella di seguire i loro insegnamenti" per me il cuore della questione è tutto qui, vedo in questa come in altre circostanze un'evidente carenza di rispetto e di tolleranza, non dico empatia, sarebbe chiedere troppo e a volte è onestamente difficile, ma rispetto e ascolto.
    Grazie Suhrya!
    Chiara

    1. S. says:

      Grazie a te Chiara <3

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