Frugality e Minimalism aka Smettere di spendere soldi dopo averne spesi troppi per troppo tempo

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Tre sabati fa ho passato circa tre ore a svuotare la mansarda a casa dei miei. 
Vivo a Lugano da tre anni e prima ho vissuto un paio d’anni a Milano. Nella camera e nella cabina armadio a Bergamo era rimasto molto poco ma in quelle ore sono riuscita comunque a riempire diversi sacchi neri tra cose da buttare e qualcosa che si poteva regalare.
Mi sono resa conto di come siano cambiate le mie abitudini in fatto di acquisti e ho pensato di farci un post, sempre con l’enorme premessa che è solo la mia opinione ecc. ecc.
Altro nota bene grande come una casa prima di trovarmi commenti spiacevoli: io sono e rimango una persona privilegiata. Ho da mangiare, posso comprarmi i farmaci se ne ho bisogno, ho una casa. Non è una “poor rich girl” story, è il racconto di un cambiamento di abitudini e di come le ho affrontate e quanto mi ha insegnato questa esperienza. 

Non mi è mai mancato nulla di materiale, da quando sono piccola. Allo stesso tempo non ho mai chiesto grandi cose, fino all’adolescenza inoltrata  non avevo chissà che passione per i grandi marchi e i gadget costosi.
Pur viziandomi i miei genitori hanno cercato -penso riuscendoci- di insegnarmi il valore del denaro e degli oggetti.
Ricorderò sempre quando desideravo moltissimo un Macbook e i miei mi hanno fatto aspettare invece di prendermelo subito, pur potendolo fare, e la gioia che ho provato nel trovarlo sul letto un giorno di ritorno dall’università.
Pur non volendo spendere cifre folli in singoli oggetti dai 15 ai 24 anni ho accumulato una serie di cose.

Quando non mi sentivo molto (=per niente) a mio agio con il mio corpo spendevo veramente tanto in vestiti. È strano, ero convinta che una volta raggiunta una forma fisica che mi andasse più o meno bene avrei dilapidato patrimoni e invece mi sono resa conto che sentirmi meglio con me stessa ha fatto sì che mi fosse decisamente più facile vestirmi. Il mio guardaroba è diventato decisamente più essenziale, ho un tot di vestitini che metto praticamente tutto l’anno aggiungendo e togliendo collant e cardigan a seconda della stagione. Se mi seguite da tanti anni ricorderete anche la fase degli haul di makeup, frequenti e abbastanza esosi. Quando mi sono trasferita a Milano ho potuto toccare con mano un sacco di brand che a casa non avevo, ampliando di moltissimo la mia collezione. Per quanto riguarda il resto delle spese devo dire di non essere mai stata particolarmente spendacciona. Uscite e cene fuori sì ma niente per cui andare in bancarotta, ecco.



Prima ancora di aprire il ristorante e fare un grosso cambiamento di stile di vita mi sono resa conto che tutto quello che avevo iniziava a soffocarmi. Ho letto in tempi non sospetti (molto prima della serie Netflix per intenderci) il libro di Marie Kondo e ho lentissimamente iniziato a svuotare cassetti e armadi.



Mi servono veramente tutti questi maglioni? Questi mille ombretti nude? Queste tinte labbra? Allo stesso tempo però comprare cose inutili (carine sì ma inutili) è sempre stato un meccanismo di conforto semplice. Soprattutto dopo aver eliminato il cibo come mezzo di consolazione comprare una cavolata da due, tre, cinque euro era un metodo approvato per tirarsi su il morale.

 

Mi rendo conto che rispetto alle abitudini di altre persone il mio shopping “esagerato” è comunque piuttosto moderato ma era esagerato per me, perché erano cose che non mi servivano ma che comunque compravo.

 

Poi è arrivato dicembre 2016 e la situazione è cambiata parecchio.

 

Aprire un’attività non è una passeggiata, in Svizzera  men che meno. E non sono i primi mesi ad essere difficili, è un cambio di abitudini così radicale che dura davvero un bel po’.

 

Non era più una questione di “non compro questo rossetto MAC in limited editon perché ne ho altri sei uguali” ma “non compro altri rossetti perché con tre ci pago i giornali del mese”.

 

Negherei se dicessi che è stato un cambiamento che ho accettato con gioia, onestamente.
Ero abituata a determinate uscite, a fare shopping, a poter fare tutti i regali che volevo ai miei amici (sono indietro di alcuni perché non sono riuscita a prendere quel che volevo, non mi è mai successo nella vita), a comprarmi circa qualsiasi cosa volessi.
Pur essendo frustrante mi ha messo di fronte alla realtà per altri versi.
Dopo mesi di questo stile di vita mi sono accorta di quante cose ho, di quanti soldi ho speso in cazzate che avrei potuto tranquillamente risparmiare.
Non poter più spendere mi ha anche portata a pensare a quanto fossi stata fortunata prima e quanto non ne fossi consapevole benché pensassi di esserlo.
All’inizio ho compensato comprando cazzate su Aliexpress, dandomi quel minimo di thrill da acquisto e spendendo poco o nulla.
Sono passati tre anni da questo cambiamento di vita e abitudini.
Ho comprato forse dieci capi di abbigliamento in totale, forse tre paia di scarpe, un paio di fondotinta e mascara perché li finisco.
Ma il fatto è che avevo così tante cose accumulate che mi sono vestita sempre in modo diverso, ho sempre avuto un abito per ogni occasione, mi sarei potuta cambiare rossetto quasi ogni giorno senza mai essere uguale.
Mi sono resa conto che mi manca viaggiare e poter dire a una mia amica che stasera la cena la offro io, non comprare altre dieci maglie nere uguali a quelle che ho da Zara.
Ho un armadio che è la metà di quello che avevo prima e vorrei ancora meno perché oggettivamente non mi serve così tanto.
Sto regalando rossetti e illuminanti che non uso, guardo i miei cassetti e continuo ad amare alla follia i trucchi ma ho la consapevolezza di avere una faccia sola.
Mi dà soddisfazione smaltire e avere poco ma che mi piace, in ogni campo.
Sono stati anni impegnativi per me ma mi sento anche molto stupida a scriverlo, pur dovendo rinunciare veramente a tutto quello che è superfluo ho comunque tutto quello che mi serve e anche di più.
Mi pesa non poter comprare una gonna senza pensarci dieci volte? Un po’ sì.
Sono però grata di questo periodo di difficoltà forzato perché ho imparato ad aver bisogno di sempre meno cose, ecco. Non solo, ho anche cambiato il modo di vedere il mio quotidiano sotto diversi punti di vista e ho cambiato il focus su quello che davvero voglio nella mia vita e su come voglio vivere ma questa è un’altra storia che non credo interessi a nessuno.
Se domani vincessi l’euromilions (molto poco probabile dato che non gioco) non sogno uno shopping sfrenato ma di mettere a posto la mia famiglia e miei amici e aprire un canile, piuttosto.
Imparare a spendere poco, essere felice di poco, non buttare i soldi. Sono insegnamenti che credo siano da vivere davvero in prima persona per impararlo al meglio, specialmente se come me siete sempre state piuttosto viziate (non è una colpa! non fatevene una colpa!).
Vi risparmio (ah-ah) il ragionamento sulla nostra società che ci porta a volere cose inutili però mi sono resa conto che è davvero così. Ho imparato a desiderare molto meno cose e ad apprezzare quelle che ho.
Appena avrò di nuovo più possibilità economiche non credo proprio che ricomincerò a spendere come prima. Mi prenoterei volentieri qualche weekend via, farei un tatuaggio. Però non ricomincerò a comprare in modo smodato, non ricomincerò ad accumulare e basta.
Se riguardo indietro agli ultimi mesi e ai periodi più difficili non mi pesa non aver comprato quel paio di pantaloni ma sicuramente di più non aver fatto una vacanza in più, non essere uscita a cena anche quella volta, non aver potuto fare qualcosa per gli altri.

 

Io non penso di essere totalmente distaccata dalle cose materiali né lo sarò mai, verosimilmente. Credo però che in futuro ci penserò molto di più prima di comprare qualcosa e sicuramente vorrei spendere in modo più intelligente.
Vorrei investire in oggetti di qualità -che siano vestiti, divani o rossetti- e vorrei risparmiare anche qualcosa. 

 

Ci vuole un cambiamento di vita radicale per imparare a risparmiare e non comprare cose inutili e vivere una vita più minimal con solo quel che davvero ci piace? 
Per me è stato così ma vorrei leggere le vostre esperienze, mi sono resa conto parlandone con altre persone che ce ne sono diverse che hanno avuto un’esperienza simile alla mia. Anni di comfort economico, stop improvviso e cambiamento di abitudini che hanno poi portato a vivere in modo diverso.
L’avreste mai detto che ci saremo trovati qui, dopo anni di haul sui rossetti e decine di review sui fondotinta? Io no di certo però direi che non si sta poi così male.
 

 

 

5 Comments

  1. Carlotta says:

    Carissima, che bel post. Andando avanti con l'età penso che sia un percorso normale del "diventare grandi". Anche io, come te, nel corso degli anni ho smesso di desiderare in modo compulsivo le cose, rendendomi conto di avere già molto.
    Spulciando Instagram mi rendo conto di quanto siamo diventati una società di spreconi. Queste ragazze che usano 10 o 15 prodotti per truccarsi, altrettanti per struccarsi… ma veramente c'è bisogno di tutto questo? Io credo di no.
    Nel mio lavoro di blogger cerco di portare questa dimensione legata al "reale", nel senso che una persona normale difficilmente acquista tutta quella quantità di cose. Impariamo a fare con quello che abbiamo.

  2. Rosalina8 says:

    Bellissimo post! Lo sento molto vicino a quello che mi sta accadendo nell'ultimo periodo. Dopo il mio trasferimento in Portogallo ho lentamente iniziato a capire e rendermi conto di quante cose avessi e comprassi che di fatto erano inutili e che lo stile di vita a cui ero abituata era davvero consumista. E come dici anche tu, alla fine ciò che mi mancava davvero era non potermi permettere una vacanza o un weekend fuori spesso o qualche uscita in più. Mi sono pian piano messa a fare ordine, ho donato abiti e scarpe e ora sto approfittando di qualche giorno in Italia per fare lo stesso con ciò che era rimasto qui. E così facendo si capisce davvero cosa è importante e cosa ci illude solamente di un conforto momentaneo.
    Volevo farti i complimenti, mi piacciono sempre molto questi post chiacchiericci di vita vera.

  3. Laura says:

    Ti capisco. Io mi sono ritrovata a dovermi mantenere gli studi e qualsiasi altra spesa, senza una famiglia alle spalle. Sono da sempre abituata a risparmiare ma lavorando e studiando e dovendo stare anche in un monolocale ho dovuto e devo stare molto attenta. Anche io ho diverse cose da smaltire in ogni caso e sto andando avanti così senza problemi, ricompro giusto quello che finisce e raramente mi tolgo qualche sfizio se ho sconti. Ormai preferisco investire per la cura di me stessa (skincare piuttosto che make up), viaggi e cene fuori o semplicemente un dolcetto da Pavé per risollevarmi l'umore! 🙂 sei forte ed è sempre bellissimo leggerti!! A presto, un bacione!

  4. Linda says:

    In questi ultimi mesi mi sono davvero resa conto di quanta roba ho accumulato negli anni. Troppo, troppo, troppo.
    Ho abbandonato gli acquisti impulsivi. Non bisogna necessariamente comprarlo Linda, puoi limitarti solo ad ammirare tanto tra armadi e beauty case è facile che tu abbia già in casa l'alternativa.
    Ah, l'anno prossimo farò un no buy year 🙂
    Grazie per questo post cara

  5. Pao says:

    questo è il tuo post che amo di più.
    il decluttering alleggerisce la vita sicuramente.
    non ci servono più tutte queste cose che davano sollievo o senso di indipendenza o conforto.
    è vero.
    e troppo devo buttare, in quell'armadio, pur essendomi vestita low cost per tutta la vita – mi sono concessa solo un cappotto costoso quando ancora c'erano le lire –
    si potesse fare con il cuore…
    Paola

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