Nel 2017 ho imparato che.

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grazie Mike per la foto tvb
 
Lo so che i bilanci si fanno a fine anno, lo so. Però io da qua al 31 dicembre sono in un turbine di cene aziendali a Lugano, Natale al lavoro a Bergamo e altre follie.


E poi una delle cose che ho imparato quest’anno è che le regole troppo rigide non mi fanno bene, mi soffocano.
 


Quindi scrivo adesso, dopo un’altra giornata pesante ma con una bellissima conclusione.
 


Empties+Tossed – 30 –

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I post sui prodotti finiti ormai sono tra quelli che pubblico di più, lo so.
Inutile ripetervi che continuare a finire cose mi dia un sacco di soddisfazione. Oggi però vi faccio vedere anche dei prodotti make up che, purtroppo, ho dovuto buttare.
Buttare qualcosa perché ormai è inutilizzabile è una cosa che mi fa veramente innervosire, penso però di aver imparato la lezione e -come vi ho ripetuto alla nausea- da un annetto ormai compro molto meno.

Watching Gossip Girl in 2017&Bla Bla Bla

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Ho avuto una strana adolescenza. Ero troppo impegnata a leggere TUTTI i libri di casa per guardare serie tv.
Quando sono cresciuta ho scoperto che potevo sia leggere tantissimo che guardare un mare di serie tv: bastava smettere di dormire.
Quindi io Gossip Girl non l’ho mai visto, ecco. Lo guardavano tutti tranne me, pensate che vita difficile.
Qualche settimana fa ho visto che c’era l’intera serie su Netflix -catalogo svizzero- e ho dunque deciso che era giunto il momento di dedicarmici.
È una serie infinitamente leggera con dialoghi anche abbastanza scontati -tranne per alcune perle- ma è perfetta per svuotare la testa a fine giornata.
Oggi condivido dei pensieri random di una ventiseienne che guarda questi diciassettenni iperfighi dell’Upper East Side. Il post sarà pieno di spoiler ma ho fede di essere l’ultima persona al mondo ad averlo visto, mi pare di ricordare anche mio padre che ne guardava qualche puntata.

FoodShopping&More.

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I video che guardo con più passione su YouTube mentre sistemo casa sono quelli sullo stile “Svuota la spesa”. Sarà un segno che sto diventando vecchia? Può darsi!
La verità è che i diecimila tutorial su come mettersi il rossetto rosso per Natale mi annoiano a morte.
Quindi preferisco di gran lunga video su cosa comprare alla Lidl, ecco.
A Lugano è raro che faccia la spesa. Mangio sempre al ristorante e devo dire che faccio abbastanza fatica a trovare prodotti senza lattosio e “tutta la roba veg che ti mangi” (cit.).
L’unico posto dove trovo veramente tante cose che mi piacciono è Migros: preparatevi che vi faccio un post con i miei  must  lì.
Oggi vi faccio vedere le cose che ho preso in questo weekend a Bergamo, durante il quale ho lavorato, visto qualche amica (ciao amiche <3) e comprato qualcosina da tenere a casa.
Le foto hanno una strana luce spettrale perché le ho fatte ieri sera mentre nevicava, prima di rischiare di ammazzarmi scivolando con le Vans.

About Poetry.

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Leggere poesie per me è una delle cose più difficili di sempre.
Amo perdermi nei libri e questo se mi seguite non è una novità. Però per le poesie non è la stessa cosa.
Io leggo molto, troppo veloce. Questa cosa  non è necessariamente un bene.
Quando mi innamoro di un personaggio, di una storia, di un mondo, dura tutto sempre troppo poco.
Ecco, per la poesia questo modo di divorare le parole è deleterio.
Io ho frequentato il liceo classico e ho studiato la poesia italiana del programma scolastico, ecco.
Negli ultimi anni mi sono avvicinata però a qualche poeta contemporaneo e oggi vi parlo dei miei preferiti.
PREMESSA: a me non piacciono le poesie che sembrano prese da tumblr. Per questo motivo provo forte antipatia per un paio di autori italiani ma anche qualche straniero. Mi piacciono le poesie quando dicono davvero qualcosa, che stanno bene sì come didascalia ad una foto di un bel culo ma che valgono anche un po’ di più.
Per me leggere una poesia è un momento di bellezza in una giornata intensa, è un piacere che ho scoperto da poco ma che mi dà così tanto che vorrei obbligarvi tutte a passare una serata a casa mia a leggerne. Poi proviamo anche un sacco di rossetti, giuro.

My Skincare Routine

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È arrivato il post più richiesto dell’anno -ma quando mai?-, quello sulla mia skincare routine
Un paio di premesse doverose e noiose, prima.
Io ho una pelle normale con qualche zona secca e quando fa freddo mi sento veramente fatta di cartapecora.
Ho qualche sporadica imperfezione dovuta più allo stress che ad altro.
Poi. So che molte persone si lamentano del fatto che la skincare porti via del tempo e ecco, posso anche capirlo. Per me è una “perdita di tempo” cucinare, odio farlo. Amo invece prendermi quel tempo per me alla mattina e alla sera.
Oggi vi faccio vedere sia i prodotti che uso in modo standard appena sveglia -dopo aver portato fuori il cane ed essermi allenata in realtà-, quelli per struccarmi e quelli che mi danno quel qualcosa in più ogni tanto.

1 year later, MonnaLisa Lugano.

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L’uno dicembre dell’anno scorso è iniziata un’avventura più grande di me.

 


Ho aperto, insieme a mio fratello, un ristorante nel centro di Lugano. 
 


Si chiama MonnaLisa ed è uno degli amori più grandi della mia vita.

Save your skin and bla bla bla.

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La foto del post di oggi non c’entra assolutamente niente ma è un’alba di una giornata bellissima e quindi bom.

 


Il post di stasera è di chiacchiere. Oggi sono da sola al ristorante, Rajiv aveva delle cose da sbrigare in patria.
 


Quindi sono dietro al bancone e non vedo l’ora di andare a casa a stropicciarmi la faccia e soprattutto struccarmi.
 


Quindi, chiacchiere.
 


Empties! – 29 –

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Dall’ultimo post sui prodotti finiti è passato veramente pochissimo tempo, lo so.

Però questo weekend sono stata dai miei e ho recuperato qualche flacone vuoto -cosa non si fa per amore del blogging!- e ho terminato anche qualche barattolo che era ormai agli sgoccioli.
Quindi un altro post, con la speranza di smaltire sempre più cose.

One year in Switzerland-Almost Expat Life.

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Sì, ho rubato una foto dal sito Läderach. Scusi signor Läderach.
Prima di trasferirmi a Lugano esattamente un anno fa, data in cui sono entrata nel mio primo appartamento, della Svizzera sapevo veramente poco.
Il cioccolato era appunto una delle nozioni che avevo. Ottimo, specialmente quello del signore di cui sopra.